1976 MORTARA Antonio GIOLITTI per pensione Emilia CALVI

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25 febbraio 1976
MORTARA (PV)

IL DEPUTATO ANTONIO GIOLITTI INTERCEDE PER EMILIA CALVI

Lettera dattiloscritta con firma autografa del deputato Antonio Giolitti in favore di Emilia Calvi, già insegnante di lettere a Mortara (PV), per sveltirne la pratica di pensione:

"... Le sarò grato se vorrà cortesemente interessarsi presso gli uffici competenti, al fine di sollecitare l'iter della pratica di pensione della Sig.ra Calvi...".

Su carta intestata della Camera dei Deputati; in calce firma autografa di Antonio Giolitti.

In buone condizioni.

1 facciata.

Autografo d'epoca, originale, autentico.


NOTA DEL REDATTORE:

Antonio Giolitti (1915 2010) è stato un politico italiano Nipote dello statista liberale Giovanni Giolitti, dopo la laurea in legge nel 1940 si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI) allora in clandestinità. Nel 1941 fu arrestato dalla polizia con l'accusa di attività eversiva, ma venne successivamente rilasciato dal Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato per insufficienza di prove. Da quel momento in poi il suo impegno nella Resistenza antifascista divenne ancora più intenso. Insieme a Giancarlo Pajetta fondò le brigate Garibaldi, che diedero un contributo fondamentale alla lotta antinazista del Piemonte. Gravemente ferito in battaglia nel 1944, si fece curare in Francia, tornando in Italia nell'aprile del 1945 e prendendo parte al movimento di Liberazione. Nel 1945 fu sottosegretario agli Esteri nel governo di Ferruccio Parri. Venne quindi eletto membro dell'Assemblea costituente nel 1946 e deputato del PCI dal 1948 al 1957. Nel 1957, in seguito ai fatti di Ungheria del 1956, abbandonò il PCI per aderire al Partito Socialista Italiano (PSI), con cui fu rieletto deputato dal 1958 al 1976. Ministro del Bilancio dal 1963 al 1964, dal 1969 al 1972 e dal 1973 al 1974 nei governi di centrosinistra organico guidati da Moro, Rumor e Colombo, Giolitti fu uno dei principali ispiratori della programmazione economica. Dal 1977 al 1985 fu anche commissario presso la Comunità economica europea, con la responsabilità della politica regionale europea. Nel 1985, in polemica con Bettino Craxi e la sua politica di rinnovamento del partito, abbandonò il PSI, e nel 1987 ritornò ad avvicinarsi al PCI, nelle cui liste fu eletto senatore come indipendente. Al termine della legislatura nel 1992 si ritirò definitivamente dalla politica attiva. È defunto lunedì 8 febbraio 2010 all'età di 95 anni.

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25 febbraio 1976
MORTARA (PV)

IL DEPUTATO ANTONIO GIOLITTI INTERCEDE PER EMILIA CALVI

Lettera dattiloscritta con firma autografa del deputato Antonio Giolitti in favore di Emilia Calvi, già insegnante di lettere a Mortara (PV), per sveltirne la pratica di pensione:

"... Le sarò grato se vorrà cortesemente interessarsi presso gli uffici competenti, al fine di sollecitare l'iter della pratica di pensione della Sig.ra Calvi...".

Su carta intestata della Camera dei Deputati; in calce firma autografa di Antonio Giolitti.

In buone condizioni.

1 facciata.

Autografo d'epoca, originale, autentico.


NOTA DEL REDATTORE:

Antonio Giolitti (1915 2010) è stato un politico italiano Nipote dello statista liberale Giovanni Giolitti, dopo la laurea in legge nel 1940 si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI) allora in clandestinità. Nel 1941 fu arrestato dalla polizia con l'accusa di attività eversiva, ma venne successivamente rilasciato dal Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato per insufficienza di prove. Da quel momento in poi il suo impegno nella Resistenza antifascista divenne ancora più intenso. Insieme a Giancarlo Pajetta fondò le brigate Garibaldi, che diedero un contributo fondamentale alla lotta antinazista del Piemonte. Gravemente ferito in battaglia nel 1944, si fece curare in Francia, tornando in Italia nell'aprile del 1945 e prendendo parte al movimento di Liberazione. Nel 1945 fu sottosegretario agli Esteri nel governo di Ferruccio Parri. Venne quindi eletto membro dell'Assemblea costituente nel 1946 e deputato del PCI dal 1948 al 1957. Nel 1957, in seguito ai fatti di Ungheria del 1956, abbandonò il PCI per aderire al Partito Socialista Italiano (PSI), con cui fu rieletto deputato dal 1958 al 1976. Ministro del Bilancio dal 1963 al 1964, dal 1969 al 1972 e dal 1973 al 1974 nei governi di centrosinistra organico guidati da Moro, Rumor e Colombo, Giolitti fu uno dei principali ispiratori della programmazione economica. Dal 1977 al 1985 fu anche commissario presso la Comunità economica europea, con la responsabilità della politica regionale europea. Nel 1985, in polemica con Bettino Craxi e la sua politica di rinnovamento del partito, abbandonò il PSI, e nel 1987 ritornò ad avvicinarsi al PCI, nelle cui liste fu eletto senatore come indipendente. Al termine della legislatura nel 1992 si ritirò definitivamente dalla politica attiva. È defunto lunedì 8 febbraio 2010 all'età di 95 anni.