1961 ROMA On. Giuseppe BRUSASCA visita Opera Pia Balduzzi *GIUSTO TRA LE NAZIONI

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DATA: 1961

LUOGO: ROMA

TITOLO: GIUSEPPE BRUSASCA VISITA L'OPERA PIA BALDUZZI
Autografo

DESCRIZIONE: Lettera dattiloscritta, con firma autografa del noto politico Giuseppe Brusasca, dopo una visita all'Opera Pia Balduzzi di Castelnuovo Scrivia:
"... Ho conferito con Sottotetti con il Prevosto e con Don Lombardi ai quali ho assicurato il mio solidale interessamento...".
Su carta intestata.

CONDIZIONI: buone (ma piegatura centrale d'epoca)

PAGINE: 1

FORMATO: 15 x 20 cm

Lettera d'epoca, originale, autentica.

NOTA BIOGRAFICA
Giuseppe Brusasca (Gabiano, 30 agosto 1900 - Milano, 1 giugno 1994) è stato un avvocato e politico italiano. Il suo nome è iscritto a Yad Vashem tra i giusti tra le nazioni per la sua azione a favore degli ebrei durante l'Olocausto.
Durante gli anni universitari si iscrive alla Federazione Universitaria Cattolica Italiana e alla Gioventù di Azione Cattolica di cui tra il 1920 e il 1923 è presidente diocesano a Casale e vicepresidente regionale del Piemonte.
Negli stessi anni si impegna nel Partito Popolare Italiano di cui diviene segretario politico della sezione casalese. Dal 1923 al 1925 guida la minoranza popolare contro i fascisti nel Consiglio comunale.
Abilitatosi all'avvocatura, nel 1926 si trasferisce a Milano dove frequenta gli ambienti dell'antifascismo cattolico.
Dopo l'8 settembre s'impegna nella Resistenza, fondando la divisione autonoma Patria attiva nel Monferrato. Con l'aiuto di sacerdoti amici (tra cui padre Giovanni Sisto), salva in prima persona tre famiglie ebree (i Foa di Casale Monferrato, i Sacerdote di Milano, e i Donati di Modena) a nascondersi e quindi a espatriare in Svizzera. Per questo sarà riconosciuto come giusto tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem l'8 luglio 1969.
Nell'aprile del 1945 fa da mediatore per le trattative poi fallite per la resa di Mussolini. Dopo la Liberazione, sostituisce Achille Marazza come vicepresidente del CLN Alta Italia.
Membro del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana dal 1945 al 1947, nel 1946 viene eletto alla Costituente. Nel 1951 ricopre la carica di sottosegretario al ministero dell'Africa Italiana nel penultimo dicastero De Gasperi. Nello stesso anno è nominato commissario per il coordinamento degli aiuti alle vittime dell'alluvione nel Polesine. Giunto a Rovigo il 20 dicembre 1951, vi rimase ininterrottamente fino alla primavera successiva. Realizzò in meno di sei mesi quanto i tecnici di tutto il mondo avevano preventivato dovesse avvenire in non meno di due anni.
Torna al governo solo nel 1955 come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega per i servizi dello spettacolo nel primo governo di Antonio Segni.
Alle elezioni del 1972 decide di non ricandidarsi, ma non abbandona la DC, fondando nel 1983 il Movimento anziani.

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DATA: 1961

LUOGO: ROMA

TITOLO: GIUSEPPE BRUSASCA VISITA L'OPERA PIA BALDUZZI
Autografo

DESCRIZIONE: Lettera dattiloscritta, con firma autografa del noto politico Giuseppe Brusasca, dopo una visita all'Opera Pia Balduzzi di Castelnuovo Scrivia:
"... Ho conferito con Sottotetti con il Prevosto e con Don Lombardi ai quali ho assicurato il mio solidale interessamento...".
Su carta intestata.

CONDIZIONI: buone (ma piegatura centrale d'epoca)

PAGINE: 1

FORMATO: 15 x 20 cm

Lettera d'epoca, originale, autentica.

NOTA BIOGRAFICA
Giuseppe Brusasca (Gabiano, 30 agosto 1900 - Milano, 1 giugno 1994) è stato un avvocato e politico italiano. Il suo nome è iscritto a Yad Vashem tra i giusti tra le nazioni per la sua azione a favore degli ebrei durante l'Olocausto.
Durante gli anni universitari si iscrive alla Federazione Universitaria Cattolica Italiana e alla Gioventù di Azione Cattolica di cui tra il 1920 e il 1923 è presidente diocesano a Casale e vicepresidente regionale del Piemonte.
Negli stessi anni si impegna nel Partito Popolare Italiano di cui diviene segretario politico della sezione casalese. Dal 1923 al 1925 guida la minoranza popolare contro i fascisti nel Consiglio comunale.
Abilitatosi all'avvocatura, nel 1926 si trasferisce a Milano dove frequenta gli ambienti dell'antifascismo cattolico.
Dopo l'8 settembre s'impegna nella Resistenza, fondando la divisione autonoma Patria attiva nel Monferrato. Con l'aiuto di sacerdoti amici (tra cui padre Giovanni Sisto), salva in prima persona tre famiglie ebree (i Foa di Casale Monferrato, i Sacerdote di Milano, e i Donati di Modena) a nascondersi e quindi a espatriare in Svizzera. Per questo sarà riconosciuto come giusto tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem l'8 luglio 1969.
Nell'aprile del 1945 fa da mediatore per le trattative poi fallite per la resa di Mussolini. Dopo la Liberazione, sostituisce Achille Marazza come vicepresidente del CLN Alta Italia.
Membro del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana dal 1945 al 1947, nel 1946 viene eletto alla Costituente. Nel 1951 ricopre la carica di sottosegretario al ministero dell'Africa Italiana nel penultimo dicastero De Gasperi. Nello stesso anno è nominato commissario per il coordinamento degli aiuti alle vittime dell'alluvione nel Polesine. Giunto a Rovigo il 20 dicembre 1951, vi rimase ininterrottamente fino alla primavera successiva. Realizzò in meno di sei mesi quanto i tecnici di tutto il mondo avevano preventivato dovesse avvenire in non meno di due anni.
Torna al governo solo nel 1955 come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega per i servizi dello spettacolo nel primo governo di Antonio Segni.
Alle elezioni del 1972 decide di non ricandidarsi, ma non abbandona la DC, fondando nel 1983 il Movimento anziani.