1950 RAGAZZI DEL '99 Partimmo in molti felici...

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1950 circa
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
RAGAZZI DEL `99
Sezione di Milano

Volantino d'epoca che era d'uso lanciare in occasione di parate e raduni di reduci della WW1, recante il motto:
''Partimmo in molti felici
tornammo in pochi sereni
''

In buone condizioni
Durante la prima guerra mondiale, ragazzi del '99 era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia.
Furono precettati quando non avevano ancora compiuto diciotto anni. I primi contingenti, 80.000 circa, furono chiamati nei primi quattro mesi del 1917, e frettolosamente istruiti, vennero inquadrati in battaglioni di Milizia Territoriale. Alla fine di maggio furono chiamati altri 180.000 ed altri ancora ma in minor numero nel mese di luglio. Ma i primi ragazzi del 99 furono inviati al fronte solo nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro apporto unito all'esperienza dei veterani si dimostrò fondamentale per la vittoria finale.
Le giovanissime reclute appena diciottenni del '99 sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per il Paese e per il Regio Esercito, risaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo all'Italia la riscossa nel '18 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'impero austro-ungarico. A partire dal primo dopoguerra, il termine "ragazzi del '99" si radicò ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana da entrare nell'uso comune per riferirsi a tutti i militari nati nel 1899.
Non esistono dati certi sui soldati caduti sul campo di battaglia o decorati, ma il ricordo di questi giovanissimi combattenti sopravvive nella memoria popolare: a Nervesa della Battaglia un'osteria era intitolata ai ragazzi del '99 e vi è anche un piccolo quartiere di Santa Croce del Montello definito "città dei ragazzi del '99". Via "ragazzi del 99", testimonia a Milano la targa affissa sul muro di un edificio sul lato orientale di piazza San Fedele dietro Palazzo Marino, a un passo dalla Galleria. A Padova, Pescara e Lucca c'è via dei Ragazzi del '99 dedicata alla loro memoria.

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1950 circa
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
RAGAZZI DEL `99
Sezione di Milano

Volantino d'epoca che era d'uso lanciare in occasione di parate e raduni di reduci della WW1, recante il motto:
''Partimmo in molti felici
tornammo in pochi sereni
''

In buone condizioni
Durante la prima guerra mondiale, ragazzi del '99 era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia.
Furono precettati quando non avevano ancora compiuto diciotto anni. I primi contingenti, 80.000 circa, furono chiamati nei primi quattro mesi del 1917, e frettolosamente istruiti, vennero inquadrati in battaglioni di Milizia Territoriale. Alla fine di maggio furono chiamati altri 180.000 ed altri ancora ma in minor numero nel mese di luglio. Ma i primi ragazzi del 99 furono inviati al fronte solo nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro apporto unito all'esperienza dei veterani si dimostrò fondamentale per la vittoria finale.
Le giovanissime reclute appena diciottenni del '99 sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per il Paese e per il Regio Esercito, risaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo all'Italia la riscossa nel '18 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'impero austro-ungarico. A partire dal primo dopoguerra, il termine "ragazzi del '99" si radicò ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana da entrare nell'uso comune per riferirsi a tutti i militari nati nel 1899.
Non esistono dati certi sui soldati caduti sul campo di battaglia o decorati, ma il ricordo di questi giovanissimi combattenti sopravvive nella memoria popolare: a Nervesa della Battaglia un'osteria era intitolata ai ragazzi del '99 e vi è anche un piccolo quartiere di Santa Croce del Montello definito "città dei ragazzi del '99". Via "ragazzi del 99", testimonia a Milano la targa affissa sul muro di un edificio sul lato orientale di piazza San Fedele dietro Palazzo Marino, a un passo dalla Galleria. A Padova, Pescara e Lucca c'è via dei Ragazzi del '99 dedicata alla loro memoria.