1950 FIRENZE Parrucca FILISTRUCCHI per Gianni SANTUCCIO

SKU:
C-079243
€30,00
Current Stock:
Adding to cart… The item has been added
1950
FIRENZE

NUOVA PARRUCCA PER GIANNI SANTUCCIO


Lettera inviata dal titolare della storica bottega Filistrucchi di Firenze, specializzata in parrucche e maschere per il teatro, al celebre attore Gianni Santuccio, che aveva domandato una parrucca per sé:
"...farò comunque del mio meglio per correggere la forma tua sulla quale da tempo ti faccio le parrucche...occorre proprio che ci vediamo per riprendere nuovamente la stempiatura...ti avviso che con quella foggia di parrucca sarai un tipo, ma non sarai bello!!!...".
Su bella carta intestata della bottega Filistrucchi.

In buone condizioni.
1 pagina

Lettera d'epoca, originale, autentica.

NOTA DEL CONTESTUALIZZATORE
Giovanni Santuccio, detto Gianni (Clivio, 21 maggio 1911 - Milano, 29 settembre 1989), è stato un attore e regista italiano.
Debuttò ai microfoni dell'EIAR.
Nel 1942 si diplomò all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica ed esordì sulle scene con Donadio.
Lavorò con Ruggeri, Cimara e la Ferrati, poi al Piccolo Teatro di Milano, misurandosi su testi di Pirandello, Shakespeare, Èechov, Goethe, Ibsen, Betti, Alfieri e Sartre.
Decisivo, dal punto di vista sia professionale sia privato, l'incontro con Lilla Brignone con cui formò compagnia, prima con Memo Benassi, e poi con Salvo Randone e Lina Volonghi. Indimenticabili le interpretazioni del biennio 1948-1949, in cui, sotto la regia di Giorgio Strehler, Santuccio si cimentò nei grandi testi di Shakespeare (Riccardo II, La tempesta, Romeo e Giulietta, La bisbetica domata) e in alcuni capolavori della letteratura russa, come Il gabbiano di Anton Cechov e l'adattamento teatrale di Delitto e castigo di Fjodor Dovstoeskij. La carriera teatrale di Santuccio continuò, sempre coronata da successo, fino agli anni Ottanta (nel 1970 vinse anche il premio Riccione per la regia, con Danza di morte, di Strindberg). Attore dalla recitazione classica, dotato di una voce inconfondibile, ma capace anche di interpretazioni segnate da un'inquieta ricerca psicologica, fu negli stessi anni uno dei protagonisti del teatro radiofonico.
Negli anni settanta recitò nelle memorabili Interviste impossibili: Ponzio Pilato e Copernico di Luigi Santucci, Denise Diderot e Attilio Regolo di Umberto Eco, e Gabriele D'Annunzio di Alberto Arbasino, tutte registrate e trasmesse nel 1974.


CONTACT US

1950
FIRENZE

NUOVA PARRUCCA PER GIANNI SANTUCCIO


Lettera inviata dal titolare della storica bottega Filistrucchi di Firenze, specializzata in parrucche e maschere per il teatro, al celebre attore Gianni Santuccio, che aveva domandato una parrucca per sé:
"...farò comunque del mio meglio per correggere la forma tua sulla quale da tempo ti faccio le parrucche...occorre proprio che ci vediamo per riprendere nuovamente la stempiatura...ti avviso che con quella foggia di parrucca sarai un tipo, ma non sarai bello!!!...".
Su bella carta intestata della bottega Filistrucchi.

In buone condizioni.
1 pagina

Lettera d'epoca, originale, autentica.

NOTA DEL CONTESTUALIZZATORE
Giovanni Santuccio, detto Gianni (Clivio, 21 maggio 1911 - Milano, 29 settembre 1989), è stato un attore e regista italiano.
Debuttò ai microfoni dell'EIAR.
Nel 1942 si diplomò all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica ed esordì sulle scene con Donadio.
Lavorò con Ruggeri, Cimara e la Ferrati, poi al Piccolo Teatro di Milano, misurandosi su testi di Pirandello, Shakespeare, Èechov, Goethe, Ibsen, Betti, Alfieri e Sartre.
Decisivo, dal punto di vista sia professionale sia privato, l'incontro con Lilla Brignone con cui formò compagnia, prima con Memo Benassi, e poi con Salvo Randone e Lina Volonghi. Indimenticabili le interpretazioni del biennio 1948-1949, in cui, sotto la regia di Giorgio Strehler, Santuccio si cimentò nei grandi testi di Shakespeare (Riccardo II, La tempesta, Romeo e Giulietta, La bisbetica domata) e in alcuni capolavori della letteratura russa, come Il gabbiano di Anton Cechov e l'adattamento teatrale di Delitto e castigo di Fjodor Dovstoeskij. La carriera teatrale di Santuccio continuò, sempre coronata da successo, fino agli anni Ottanta (nel 1970 vinse anche il premio Riccione per la regia, con Danza di morte, di Strindberg). Attore dalla recitazione classica, dotato di una voce inconfondibile, ma capace anche di interpretazioni segnate da un'inquieta ricerca psicologica, fu negli stessi anni uno dei protagonisti del teatro radiofonico.
Negli anni settanta recitò nelle memorabili Interviste impossibili: Ponzio Pilato e Copernico di Luigi Santucci, Denise Diderot e Attilio Regolo di Umberto Eco, e Gabriele D'Annunzio di Alberto Arbasino, tutte registrate e trasmesse nel 1974.