1943 WW2 Battle of Atlantic - Battleship crew *Photo

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27 january 1943
WW2 - Battle of the Atlantic

Photo shows the crew of one battleship, torpedoed in the Atlantic, at its arrival in Madrid. Real Photo (propaganda).

Vera fotografia d'epoca con didascalia dattiloscritta: "L'equipaggio di una nave silurata nell'Atlantico di passaggio a Madrid".

Foto AFI - Agenzia Fotografica Italiana - Venezia

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.
In ottime condizioni.

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Nota del Contestualizzatore: La battaglia dell'Atlantico fu la campagna militare che si protrasse più a lungo e con più continuità di ogni altra durante la seconda guerra mondiale, avviata all'inizio della guerra (1939) durò fino alla capitolazione della Germania nazista. Negli anni tra il 1940 e il 1943 la battaglia dell'Atlantico raggiunse il suo apice in termini di tonnellaggi di stazza affondati.

Fin dal principio i tedeschi impiegarono le proprie unità navali, tra cui gli U-Boot avevano un ruolo fondamentale, per affondare i convogli che attraversavano l'Atlantico provenienti principalmente dagli Stati Uniti d'America alla volta della Gran Bretagna e dell'Unione Sovietica. Il naviglio mercantile, che trasportava rifornimenti e aiuti di vario genere, era scortato dalle navi britanniche, canadesi e, in un secondo momento, statunitensi. Con l'entrata in guerra dell'Italia agli U-boot nazisti si affiancarono i sommergibili italiani.

Nel 1942, con gli Stati Uniti che stavano assemblando velocemente i convogli, le perdite di navi a causa dei sommergibili calarono velocemente e Dönitz capì che i sommergibili dovevano essere utilizzati da altre parti. Il 19 luglio 1942 ordinò agli ultimi U-Boot di ritirarsi dalle coste statunitensi.

C'era un numero sufficiente di sommergibili da coprire l'Atlantico e poter colpire con diversi gruppi vari convogli. Spesso gruppi composti da 10 a 15 unità attaccavano in una o due ondate, seguendo i convogli di giorno e attaccandoli di notte. Le perdite aumentarono velocemente e nell'ottobre 1942 56 navi per oltre 258 000 tonnellate erano state affondate nella regione compresa tra Groenlandia e Islanda che non era ancora coperta dai pattugliamenti aerei alleati.

Il 19 novembre 1942, l'Ammiraglio Noble venne sostituito come Comandante in capo del Comando approccio occidentale dall'ammiraglio Sir Max Horton. Horton utilizzò il numero crescente di navi di supporto che diventavano disponibili per organizzare "gruppi di supporto" che vennero utilizzati per rinforzare i convogli che erano sotto attacco. A differenza dei gruppi di scorta regolari, i gruppi di supporto non erano responsabili della sicurezza di un particolare convoglio. Questa mancanza di responsabilità fornì una maggiore flessibilità tattica, permettendo il distacco di navi per la caccia a sottomarini che venivano avvistati dai ricognitori o individuati con l'HF/DF. Nelle situazioni nelle quali i gruppi di scorta avrebbero dovuto tornare al convoglio, i gruppi di supporto potevano continuare la caccia ai sottomarini per molte ore. Una tattica utilizzata dal Capitano Walker era di stabilirsi direttamente sopra ad un U-Boot ed attendere fino a quando non esauriva l'aria ed era costretto a tornare in superficie.

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27 january 1943
WW2 - Battle of the Atlantic

Photo shows the crew of one battleship, torpedoed in the Atlantic, at its arrival in Madrid. Real Photo (propaganda).

Vera fotografia d'epoca con didascalia dattiloscritta: "L'equipaggio di una nave silurata nell'Atlantico di passaggio a Madrid".

Foto AFI - Agenzia Fotografica Italiana - Venezia

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.
In ottime condizioni.

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Nota del Contestualizzatore: La battaglia dell'Atlantico fu la campagna militare che si protrasse più a lungo e con più continuità di ogni altra durante la seconda guerra mondiale, avviata all'inizio della guerra (1939) durò fino alla capitolazione della Germania nazista. Negli anni tra il 1940 e il 1943 la battaglia dell'Atlantico raggiunse il suo apice in termini di tonnellaggi di stazza affondati.

Fin dal principio i tedeschi impiegarono le proprie unità navali, tra cui gli U-Boot avevano un ruolo fondamentale, per affondare i convogli che attraversavano l'Atlantico provenienti principalmente dagli Stati Uniti d'America alla volta della Gran Bretagna e dell'Unione Sovietica. Il naviglio mercantile, che trasportava rifornimenti e aiuti di vario genere, era scortato dalle navi britanniche, canadesi e, in un secondo momento, statunitensi. Con l'entrata in guerra dell'Italia agli U-boot nazisti si affiancarono i sommergibili italiani.

Nel 1942, con gli Stati Uniti che stavano assemblando velocemente i convogli, le perdite di navi a causa dei sommergibili calarono velocemente e Dönitz capì che i sommergibili dovevano essere utilizzati da altre parti. Il 19 luglio 1942 ordinò agli ultimi U-Boot di ritirarsi dalle coste statunitensi.

C'era un numero sufficiente di sommergibili da coprire l'Atlantico e poter colpire con diversi gruppi vari convogli. Spesso gruppi composti da 10 a 15 unità attaccavano in una o due ondate, seguendo i convogli di giorno e attaccandoli di notte. Le perdite aumentarono velocemente e nell'ottobre 1942 56 navi per oltre 258 000 tonnellate erano state affondate nella regione compresa tra Groenlandia e Islanda che non era ancora coperta dai pattugliamenti aerei alleati.

Il 19 novembre 1942, l'Ammiraglio Noble venne sostituito come Comandante in capo del Comando approccio occidentale dall'ammiraglio Sir Max Horton. Horton utilizzò il numero crescente di navi di supporto che diventavano disponibili per organizzare "gruppi di supporto" che vennero utilizzati per rinforzare i convogli che erano sotto attacco. A differenza dei gruppi di scorta regolari, i gruppi di supporto non erano responsabili della sicurezza di un particolare convoglio. Questa mancanza di responsabilità fornì una maggiore flessibilità tattica, permettendo il distacco di navi per la caccia a sottomarini che venivano avvistati dai ricognitori o individuati con l'HF/DF. Nelle situazioni nelle quali i gruppi di scorta avrebbero dovuto tornare al convoglio, i gruppi di supporto potevano continuare la caccia ai sottomarini per molte ore. Una tattica utilizzata dal Capitano Walker era di stabilirsi direttamente sopra ad un U-Boot ed attendere fino a quando non esauriva l'aria ed era costretto a tornare in superficie.