1942 Roma - Segretario PNF Vidussoni *Foto reparti GIL

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Roma, 23 marzo 1942
CELEBRAZIONE della
FONDAZIONE dei FASCI

Vera fotografia d'epoca completa di didascalia dattiloscritta al verso: "Il Segretario del PNF passa in rivista reparti della G.I.L.".
All'epoca della fotografia Aldo Vidussoni ricopriva la carica di segretario del PNF.

Istituto Nazionale luce - Roma

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.
In buone condizioni

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Nota del contestualizzatore: Aldo Vidussoni (Fogliano Redipuglia, 1914 Cagliari, 1982) è stato un politico italiano. Fu segretario del Partito nazionale fascista e medaglia d'oro al valor militare.

Studente di legge all'Università di Trieste, nel maggio del 1936 dopo la laurea si iscrive al Partito nazionale fascista. Partecipa come volontario alla guerra d'Etiopia e, l'anno seguente, alla guerra civile spagnola. Mutilato ad un occhio ed ad un braccio nella battaglia di Santander, è decorato di Medaglia d'oro al valor militare.

Segretario del GUF (Gruppo universitario fascista) di Trieste nel 1938, ispettore dei GUF presso la federazione di Enna dall'agosto del 1940 al novembre del 1941 e segretario nazionale dei GUF dal novembre al dicembre del 1941, il 26 dicembre dello stesso anno è nominato, a soli 27 anni ed inaspettatamente, segretario nazionale del PNF al posto di Adelchi Serena.

Il Duce lo scelse perché sapeva che, dopo un anno e mezzo di guerra infruttuosa, i più accesi sostenitori del regime erano proprio i giovani: i fascisti della vecchia guardia (Bottai, Grandi e Serena solo per citarne tre) erano ormai diventati critici non solo verso la conduzione del conflitto ma anche con l'operato del governo. In generale Vidussoni non ebbe buoni rapporti con gli altri gerarchi: dai diari di Ciano leggiamo che "Bottai, Russo, Host Venturi si sono dati d'attorno per dire che è un fesso" mentre lo stesso conte scriverà il 5 gennaio 1943:
        « Viene a vedermi Vidussoni. Dopo aver parlato di piccole questioni contingenti, fa alcuni cenni politici e dichiara truci propositi contro gli sloveni. Li vuole ammazzare tutti. Mi permetto osservare che sono un milione. Non importa - risponde deciso -bisogna fare come gli Ascari e sterminarli tutti. Io spero che si calmi. Adesso il motto del partito dicono non sia più "Libro e Moschetto" bensì "Libro e maschietto" »

La scarsa esperienza e le feroci critiche che gli sono riservate, unitamente al precipitare della situazione politica, portano Mussolini a sostituirlo con Carlo Scorza nell'aprile del 1943. Dopo l'armistizio di Cassibile aderisce alla Repubblica sociale italiana e diventa membro del direttivo del Partito fascista repubblicano. In quegli anni presiede l'Associazione nazionale del "Nastro Azzurro" che riunisce i combattenti decorati di Medaglia d'oro.

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Roma, 23 marzo 1942
CELEBRAZIONE della
FONDAZIONE dei FASCI

Vera fotografia d'epoca completa di didascalia dattiloscritta al verso: "Il Segretario del PNF passa in rivista reparti della G.I.L.".
All'epoca della fotografia Aldo Vidussoni ricopriva la carica di segretario del PNF.

Istituto Nazionale luce - Roma

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.
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Nota del contestualizzatore: Aldo Vidussoni (Fogliano Redipuglia, 1914 Cagliari, 1982) è stato un politico italiano. Fu segretario del Partito nazionale fascista e medaglia d'oro al valor militare.

Studente di legge all'Università di Trieste, nel maggio del 1936 dopo la laurea si iscrive al Partito nazionale fascista. Partecipa come volontario alla guerra d'Etiopia e, l'anno seguente, alla guerra civile spagnola. Mutilato ad un occhio ed ad un braccio nella battaglia di Santander, è decorato di Medaglia d'oro al valor militare.

Segretario del GUF (Gruppo universitario fascista) di Trieste nel 1938, ispettore dei GUF presso la federazione di Enna dall'agosto del 1940 al novembre del 1941 e segretario nazionale dei GUF dal novembre al dicembre del 1941, il 26 dicembre dello stesso anno è nominato, a soli 27 anni ed inaspettatamente, segretario nazionale del PNF al posto di Adelchi Serena.

Il Duce lo scelse perché sapeva che, dopo un anno e mezzo di guerra infruttuosa, i più accesi sostenitori del regime erano proprio i giovani: i fascisti della vecchia guardia (Bottai, Grandi e Serena solo per citarne tre) erano ormai diventati critici non solo verso la conduzione del conflitto ma anche con l'operato del governo. In generale Vidussoni non ebbe buoni rapporti con gli altri gerarchi: dai diari di Ciano leggiamo che "Bottai, Russo, Host Venturi si sono dati d'attorno per dire che è un fesso" mentre lo stesso conte scriverà il 5 gennaio 1943:
        « Viene a vedermi Vidussoni. Dopo aver parlato di piccole questioni contingenti, fa alcuni cenni politici e dichiara truci propositi contro gli sloveni. Li vuole ammazzare tutti. Mi permetto osservare che sono un milione. Non importa - risponde deciso -bisogna fare come gli Ascari e sterminarli tutti. Io spero che si calmi. Adesso il motto del partito dicono non sia più "Libro e Moschetto" bensì "Libro e maschietto" »

La scarsa esperienza e le feroci critiche che gli sono riservate, unitamente al precipitare della situazione politica, portano Mussolini a sostituirlo con Carlo Scorza nell'aprile del 1943. Dopo l'armistizio di Cassibile aderisce alla Repubblica sociale italiana e diventa membro del direttivo del Partito fascista repubblicano. In quegli anni presiede l'Associazione nazionale del "Nastro Azzurro" che riunisce i combattenti decorati di Medaglia d'oro.