1925 Michele GIUA G. REGGIANI - Azocomposti e nitroderivati aromatici

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1925

MICHELE GIUA - GIULIO REGGIANI

AZOCOMPOSTI E NITRODERIVATI AROMATICI

SUI COMPOSTI MOLECOLARI ORGANICI

Pubblicazione d'epoca contenente un saggio dei chimici Michele Giua e Giulio Reggianisul comportamento dei nitroderivati aromatici con l'azobenzene.

Con numerosi grafici e tabelle illustrative nel testo.

In buone condizioni.

Estratto dalla Gazzetta Chimica Italiana; pagine 652-661 del volume originario.

Roma, Associazione Italiana di Chimica Generale ed Applicata


NOTA DEL REDATTORE:

Michele Giua (nato a Castelsardo, in provincia di Sassari, il 26 aprile 1889) fu un chimico del Politecnico di Torino fino all'inizio dell'A.A. 1931-32, quando unico fra i suoi colleghi respinge con due righe la formale richiesta di iscrizione al Partito Nazionale Fascista. In conseguenza di ciò, ì viene espulso dall'università rifugiandosi nella libera professione. Il 15 maggio 1935, su denuncia di un delatore, viene arrestato insieme a Vittorio Foa e agli altri capi di Giustizia e Libertà: la condanna è a 15 anni di carcere. Ma il professore viene liberato nell'agosto del 1943.

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1925

MICHELE GIUA - GIULIO REGGIANI

AZOCOMPOSTI E NITRODERIVATI AROMATICI

SUI COMPOSTI MOLECOLARI ORGANICI

Pubblicazione d'epoca contenente un saggio dei chimici Michele Giua e Giulio Reggianisul comportamento dei nitroderivati aromatici con l'azobenzene.

Con numerosi grafici e tabelle illustrative nel testo.

In buone condizioni.

Estratto dalla Gazzetta Chimica Italiana; pagine 652-661 del volume originario.

Roma, Associazione Italiana di Chimica Generale ed Applicata


NOTA DEL REDATTORE:

Michele Giua (nato a Castelsardo, in provincia di Sassari, il 26 aprile 1889) fu un chimico del Politecnico di Torino fino all'inizio dell'A.A. 1931-32, quando unico fra i suoi colleghi respinge con due righe la formale richiesta di iscrizione al Partito Nazionale Fascista. In conseguenza di ciò, ì viene espulso dall'università rifugiandosi nella libera professione. Il 15 maggio 1935, su denuncia di un delatore, viene arrestato insieme a Vittorio Foa e agli altri capi di Giustizia e Libertà: la condanna è a 15 anni di carcere. Ma il professore viene liberato nell'agosto del 1943.