1913 MILANO Mobili d'arte DUCROT Ricevuta pubblicitaria

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1913
MILANO

DUCROT MOBILI E ARTI DECORATIVE
RICEVUTA PUBBLICITARIA


Ricevuta pubblicitaria della ditta Ducrot, attiva nel settore dei mobili e delle arti decorative, a nome dell'ing. Arturo Pedroni, che salda la fornitura richiesta.
Elegante logo in stile Liberty.

In buone condizioni (lieve foro in alto a sx).

Assegno pubblicitario d'epoca, originale, autentico.

NOTA DEL CONTESTUALIZZATORE

La Ditta Ducrot, fondata a Palermo a fine '800 dall'ing. Ducrot, accrebbe presto la sua notorietà grazie alla collaborazione con diversi artisti, come quella decennale con Ernesto Basile (iniziata nel 1902), che, ponendo la firma sui mobili della fabbrica, contribuì al successo presso le grandi esposizioni di arte decorativa nazionali e internazionali. Degni di essere menzionati fra gli altri, gli interni del Palazzo Montecitorio a Roma.
La specializzazione di Ducrot fu l'arredamento per i grandi committenti: mobili di sfarzo e grandiosi, dallo stile eclettico evocante il passato, fatto d'intagli e dorature. Con le debite eccezioni (come nel caso di Basile), solo sul finire degli anni Venti la linea della Ditta prese un carattere moderno, vicino, in particolare, al Decò francese - una scelta, su cui influì il figlio Carlo (architetto e collaboratore del padre), e i numerosi fornitori, che venivano spesso da Parigi e che portavano con loro stili ed idee.
Oltre agli arredi di case private, i mobili Ducrot erano destinati ad alberghi di lusso, ambasciate, teatri, e, soprattuto, navi; fra i committenti più importanti: la Navigazione Generale Italiana della Florio Rubattino di Genova (per la quale allestì transatlantici come il Conte Rosso, il Conte Verde, il Conte Biancamano e la Roma), il Lloyd Sabaudo ed il Lloyd Triestino. La Ducrot curava delle navi prevalentemente le sezioni di lusso: le cabine di prima classe, i saloni, i bar, i solarium.
Negli anni `30, infine, Vittorio Ducrot fu costretto a chiedere finanziamenti al Banco di Sicilia per far fronte ad una diminuzione della domanda e per reggere le dimensioni di una struttura con migliaia di operai, ricevendo anche l'intervento dello Stato, che la soccorse impiegando gli operai in opere pubbliche. L'indebitamento con il Banco si fece, tuttavia, sempre più oneroso, e nel 1939 Ducrot fu costretto a cedere il mobilificio all'amministratore di un gruppo finanziario di Genova.

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1913
MILANO

DUCROT MOBILI E ARTI DECORATIVE
RICEVUTA PUBBLICITARIA


Ricevuta pubblicitaria della ditta Ducrot, attiva nel settore dei mobili e delle arti decorative, a nome dell'ing. Arturo Pedroni, che salda la fornitura richiesta.
Elegante logo in stile Liberty.

In buone condizioni (lieve foro in alto a sx).

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NOTA DEL CONTESTUALIZZATORE

La Ditta Ducrot, fondata a Palermo a fine '800 dall'ing. Ducrot, accrebbe presto la sua notorietà grazie alla collaborazione con diversi artisti, come quella decennale con Ernesto Basile (iniziata nel 1902), che, ponendo la firma sui mobili della fabbrica, contribuì al successo presso le grandi esposizioni di arte decorativa nazionali e internazionali. Degni di essere menzionati fra gli altri, gli interni del Palazzo Montecitorio a Roma.
La specializzazione di Ducrot fu l'arredamento per i grandi committenti: mobili di sfarzo e grandiosi, dallo stile eclettico evocante il passato, fatto d'intagli e dorature. Con le debite eccezioni (come nel caso di Basile), solo sul finire degli anni Venti la linea della Ditta prese un carattere moderno, vicino, in particolare, al Decò francese - una scelta, su cui influì il figlio Carlo (architetto e collaboratore del padre), e i numerosi fornitori, che venivano spesso da Parigi e che portavano con loro stili ed idee.
Oltre agli arredi di case private, i mobili Ducrot erano destinati ad alberghi di lusso, ambasciate, teatri, e, soprattuto, navi; fra i committenti più importanti: la Navigazione Generale Italiana della Florio Rubattino di Genova (per la quale allestì transatlantici come il Conte Rosso, il Conte Verde, il Conte Biancamano e la Roma), il Lloyd Sabaudo ed il Lloyd Triestino. La Ducrot curava delle navi prevalentemente le sezioni di lusso: le cabine di prima classe, i saloni, i bar, i solarium.
Negli anni `30, infine, Vittorio Ducrot fu costretto a chiedere finanziamenti al Banco di Sicilia per far fronte ad una diminuzione della domanda e per reggere le dimensioni di una struttura con migliaia di operai, ricevendo anche l'intervento dello Stato, che la soccorse impiegando gli operai in opere pubbliche. L'indebitamento con il Banco si fece, tuttavia, sempre più oneroso, e nel 1939 Ducrot fu costretto a cedere il mobilificio all'amministratore di un gruppo finanziario di Genova.