1910 Dina Galli - Attrice comica - Cartolina CINEMA TEATRO

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Fotoritratto d'epoca della celebre attrice comica.

Ediz. G. Ballerini & C. - Firenze
Foto Massaglia - Torino (603/6)

Cartolina postale d'epoca, originale e autentica, non viaggiata.

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nota: una figurina smilza e aggraziata, due occhi vispissimi e profondi, con lampi di folgorante malizia, e soprattutto una sottile e garbata ironia. Queste sono le caratteristiche principali che hanno fatto di Dina Galli la più grande attrice del teatro comico italiano. Ebbe i primi contatti col teatro seguendo nelle sue tournèes la madre attrice. Entrata nel 1890 nella compagnia di Edoardo Ferravilla, rivelò una grande vena umoristica che le permise, dieci anni più tardi, di entrare nella compagnia Talli-Gramatica-Calabresi. Pur interpretando commedie piuttosto spregiudicate, la Galli sapeva mantenere il tono della recitazione nei limiti di una vivace ma non sboccata ironia. Fu per anni l'incontrastata interprete della "pochade ". Durante la prima guerra mondiale ottenne un particolare successo con La maestrina e con Scampolo di Niccodemi. Dopo una breve parentesi nel cinema muto, la Galli si diede al teatro drammatico, interpretando autori come Chiarelli, Fraccaroli, Forzano, Contini, Adami, ecc. I suoi maggiori successi cinematografici, Felicita Colombo (1938) e Nonna Felicita (1939), la rivelarono attrice particolarmente abile. Dopo la seconda guerra mondiale, tornò alle scena interpretando varie commedie, tra cui Spirito allegro (1945) di Coward e Arsenico e vecchi merletti (1945) di Kesserling. Alla particolare bravura, la Galli univa la dote dell'improvvisazione, per ottenere così un rapporto immediato, quasi dialogico, col pubblico. Apparve l'ultima volta nel 1950 nella rivista Quo vadis??, accanto ad Enrico Viarisio.

 

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Fotoritratto d'epoca della celebre attrice comica.

Ediz. G. Ballerini & C. - Firenze
Foto Massaglia - Torino (603/6)

Cartolina postale d'epoca, originale e autentica, non viaggiata.

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nota: una figurina smilza e aggraziata, due occhi vispissimi e profondi, con lampi di folgorante malizia, e soprattutto una sottile e garbata ironia. Queste sono le caratteristiche principali che hanno fatto di Dina Galli la più grande attrice del teatro comico italiano. Ebbe i primi contatti col teatro seguendo nelle sue tournèes la madre attrice. Entrata nel 1890 nella compagnia di Edoardo Ferravilla, rivelò una grande vena umoristica che le permise, dieci anni più tardi, di entrare nella compagnia Talli-Gramatica-Calabresi. Pur interpretando commedie piuttosto spregiudicate, la Galli sapeva mantenere il tono della recitazione nei limiti di una vivace ma non sboccata ironia. Fu per anni l'incontrastata interprete della "pochade ". Durante la prima guerra mondiale ottenne un particolare successo con La maestrina e con Scampolo di Niccodemi. Dopo una breve parentesi nel cinema muto, la Galli si diede al teatro drammatico, interpretando autori come Chiarelli, Fraccaroli, Forzano, Contini, Adami, ecc. I suoi maggiori successi cinematografici, Felicita Colombo (1938) e Nonna Felicita (1939), la rivelarono attrice particolarmente abile. Dopo la seconda guerra mondiale, tornò alle scena interpretando varie commedie, tra cui Spirito allegro (1945) di Coward e Arsenico e vecchi merletti (1945) di Kesserling. Alla particolare bravura, la Galli univa la dote dell'improvvisazione, per ottenere così un rapporto immediato, quasi dialogico, col pubblico. Apparve l'ultima volta nel 1950 nella rivista Quo vadis??, accanto ad Enrico Viarisio.