1904 Cagli - Duomo *Immagine della navata centrale

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Bella immagine interna della Basilica, cosi' come si presentava agli inizi del 900.

Ediz. Dante Guidelli
Fot. prof. L. Vivani - 15037

Cartolina postale d'epoca, originale e autentica. Realmente viaggiata nel 1904, con francobollo presente (2 cent) e timbro di annullo visibile.

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nota del contestualizzatore: L'ampia Basilica Cattedrale fu completamente ridisegnata, nel corso di un secolo, a partire dal 1646. Della struttura medioevale sul lato sinistro è il portale gotico che nel 1424 mastro Antonio di Cristoforo da Cagli firma e data, con pittura seicentesca di Lodovico Viviani da Urbino. D'impianto basilicale a tre navate, la chiesa principale di Cagli ebbe a perdere, con il terremoto del 1781, l'alta cupola di Pietro Giacomo Patriarca, che fu sostituita con l'attuale catino. Su disegno del 1790 di Giovanni Antinori si realizza anche l'edicola ottagonale in mattoni del campanile. Nella navata laterale destra, dopo il monumento funebre realizzato dal cagliese Francesco Benni e la statua in stucco di San Pietro, è la Morte di Sant'Andrea Avellino di Gaetano Lapis datata 1758. Nella cappella successiva il maestro del Lapis, Sebastiano Conca, nel 1720 aveva eseguito La Madonna col Bambino appare a Santa Teresa. Nel braccio destro del transetto, nell'altare progettato da Gianfrancesco Buonamici da Rimini, è posta la grande pala de I Santi protettori che Luigi Garzi dipinse nel 1704. Nella cantoria è l'organo che Nicola Morettini da Perugia firma e data 1889 ovvero tre anni dopo aver realizzato quello della basilica di San Giovanni in Laterano. Al centro dell'abside, dal 1805, entro una raggiera dorata è il piccolo frammento d'affresco d'inizio '400 della veneratissima Madonna delle Grazie. Su indicazione di Pio VI (1775-1799) il pittore Fabieni eseguiva a chiaroscuro I quattro Evangelisti e nel catino absidale a tempera realizzava Gli apostoli al sepolcro della Vergine. Nei pennacchi del catino della crociera, lo stesso autore, raffigurò i massimi protettori di Cagli. Al centro del catino, il ciclo pittorico si conclude con l' Assunta, titolare della chiesa. Nel braccio sinistro del transetto, l'unico altare in polveri di marmo del Duomo del 1791 era anticamente marmoreo, appartenendo ai Medici di Firenze i quali commissionarono nel 1695 la Madonna col Bambino, San Pietro e San Giovanni Battista ad un Nasini da Siena. Per la cappella del SS.mo Sacramento, alla quale si accede dal transetto, l'omonima confraternita fece eseguire a Gaetano Lapis la Comunione degli Apostoli e la Caduta della manna che furono spedite da Roma tra il 1754 e il 1756. Tipicamente lapisiana è la particolare fulgente cromia. La navata laterale sinistra, giungendo dal transetto, presenta un' Annunciazione della Bottega del Barocci con nel timpano il Padre Eterno, opera giovanile e immatura del Lapis. Nella cappella successiva è il frammento d'affresco del Cinquecento dell' Immacolata Concezione attribuito a Giuliano Persciutti da Fano (ma probabile opera del pittore Dionigi da Cagli) e nel timpano dell'altare è il seicentesco Padre Eterno del cagliese Giambattista Gambarini. Nell'altare successivo la pala seicentesca di San Liborio è di Giulio Cesare Begni da Pesaro. Infine nell'Aula Capitolare (aperta su richiesta) è la seicentesca Madonna col Bambino attribuita al Sassoferrato mentre nella prima sagrestia sono, in particolare, un San Luigi Gonzaga di Sebastiano Conca e un' Annunciazione, opera di Giovan Giacomo Pandolfi (1575 - dopo il 1636).

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Bella immagine interna della Basilica, cosi' come si presentava agli inizi del 900.

Ediz. Dante Guidelli
Fot. prof. L. Vivani - 15037

Cartolina postale d'epoca, originale e autentica. Realmente viaggiata nel 1904, con francobollo presente (2 cent) e timbro di annullo visibile.

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nota del contestualizzatore: L'ampia Basilica Cattedrale fu completamente ridisegnata, nel corso di un secolo, a partire dal 1646. Della struttura medioevale sul lato sinistro è il portale gotico che nel 1424 mastro Antonio di Cristoforo da Cagli firma e data, con pittura seicentesca di Lodovico Viviani da Urbino. D'impianto basilicale a tre navate, la chiesa principale di Cagli ebbe a perdere, con il terremoto del 1781, l'alta cupola di Pietro Giacomo Patriarca, che fu sostituita con l'attuale catino. Su disegno del 1790 di Giovanni Antinori si realizza anche l'edicola ottagonale in mattoni del campanile. Nella navata laterale destra, dopo il monumento funebre realizzato dal cagliese Francesco Benni e la statua in stucco di San Pietro, è la Morte di Sant'Andrea Avellino di Gaetano Lapis datata 1758. Nella cappella successiva il maestro del Lapis, Sebastiano Conca, nel 1720 aveva eseguito La Madonna col Bambino appare a Santa Teresa. Nel braccio destro del transetto, nell'altare progettato da Gianfrancesco Buonamici da Rimini, è posta la grande pala de I Santi protettori che Luigi Garzi dipinse nel 1704. Nella cantoria è l'organo che Nicola Morettini da Perugia firma e data 1889 ovvero tre anni dopo aver realizzato quello della basilica di San Giovanni in Laterano. Al centro dell'abside, dal 1805, entro una raggiera dorata è il piccolo frammento d'affresco d'inizio '400 della veneratissima Madonna delle Grazie. Su indicazione di Pio VI (1775-1799) il pittore Fabieni eseguiva a chiaroscuro I quattro Evangelisti e nel catino absidale a tempera realizzava Gli apostoli al sepolcro della Vergine. Nei pennacchi del catino della crociera, lo stesso autore, raffigurò i massimi protettori di Cagli. Al centro del catino, il ciclo pittorico si conclude con l' Assunta, titolare della chiesa. Nel braccio sinistro del transetto, l'unico altare in polveri di marmo del Duomo del 1791 era anticamente marmoreo, appartenendo ai Medici di Firenze i quali commissionarono nel 1695 la Madonna col Bambino, San Pietro e San Giovanni Battista ad un Nasini da Siena. Per la cappella del SS.mo Sacramento, alla quale si accede dal transetto, l'omonima confraternita fece eseguire a Gaetano Lapis la Comunione degli Apostoli e la Caduta della manna che furono spedite da Roma tra il 1754 e il 1756. Tipicamente lapisiana è la particolare fulgente cromia. La navata laterale sinistra, giungendo dal transetto, presenta un' Annunciazione della Bottega del Barocci con nel timpano il Padre Eterno, opera giovanile e immatura del Lapis. Nella cappella successiva è il frammento d'affresco del Cinquecento dell' Immacolata Concezione attribuito a Giuliano Persciutti da Fano (ma probabile opera del pittore Dionigi da Cagli) e nel timpano dell'altare è il seicentesco Padre Eterno del cagliese Giambattista Gambarini. Nell'altare successivo la pala seicentesca di San Liborio è di Giulio Cesare Begni da Pesaro. Infine nell'Aula Capitolare (aperta su richiesta) è la seicentesca Madonna col Bambino attribuita al Sassoferrato mentre nella prima sagrestia sono, in particolare, un San Luigi Gonzaga di Sebastiano Conca e un' Annunciazione, opera di Giovan Giacomo Pandolfi (1575 - dopo il 1636).