Lettera di Carlo Ambrosione indirizzata alla sorella Teresa. Ambrosione si lamenta delle parole e dei giudizi pronunciati sul suo conto da una conoscenza comune, il barone Prever, che si beffa della sua permanenza in prigione: ``…una persona, avendo dimandate delle mie nuove al sig. barone Prever, questi ci rispose: «monsieur Ambrosion è grasso e frescho, mangia e beve allegramente in Cittadella da dove il sig. cavaliere suo padre non vuole che esca pendente sua vita»…''. Ambrosione vorrebbe che la sorella parlasse con il barone Prever: ``…il torto che simili discorsi m'hanno fatto per il passato mi fanno desiderare che volesse degnarsi di non continuarli, se a voi riuscisse con la vostra flemma di farci comprendere che… farebbe bene di astenersene…''.
In buone condizioni. 4 pagine