1977 BRIGATE ROSSE TORINO Carlo CASALEGNO primo giornalista vittima TERRORISMO

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18 novembre 1977
BRIGATE ROSSE
TORINO

CARLO CASALEGNO, VICE DIRETTORE DELLA STAMPA VITTIMA DEI TERRORISTI

Fotografia originale d'epoca con lunga didascalia dattiloscritta al verso:
"... Carlo Casalegno è stato gravemente ferito a colpi di pistola alla testa mentre rientrava nella propria abitazione. L'attentato è stato rivendicato dalle Brigate Rosse che per la prima volta hanno sparato a un giornalista per uccidere ...".

In buone condizioni.

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.

NOTA STORICA
Carlo Casalegno (Torino, 15 febbraio 1916 Torino, 29 novembre 1977) è stato un giornalista e scrittore italiano.
Dopo aver frequentato il liceo classico Massimo d'Azeglio, si laureò in lettere[2] all'università di Torino e poi, dal 1942 al 1943, fece l'insegnante al liceo Palli di Casale Monferrato. Prese parte alla Resistenza aderendo al Partito d'Azione e collaborando al suo quotidiano "Italia libera". Nel 1947 iniziò a lavorare al quotidiano di Torino "La Stampa". Nel 1968 ne divenne vicedirettore. Dal 1969 al 1977, nella sua rubrica settimanale intitolata Il nostro Stato, scrisse molti articoli su alcune questioni di attualità quali il divorzio, la laicità dello Stato e in particolare il terrorismo, chiedendo sempre la massima fermezza nell'applicare le leggi ordinarie già esistenti per combattere quel fenomeno e impedire che trovasse appoggi e attecchimento nella società civile.
Il 16 novembre 1977, mentre stava rincasando per il pranzo, fu vittima di un agguato da parte di un commando di brigatisti rossi formato da Raffaele Fiore, Patrizio Peci, Piero Panciarelli e Vincenzo Acella. Nonostante un apparente miglioramento la morte del vice-direttore de La Stampa arrivò il 29 novembre 1977, dopo 13 giorni di agonia.


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18 novembre 1977
BRIGATE ROSSE
TORINO

CARLO CASALEGNO, VICE DIRETTORE DELLA STAMPA VITTIMA DEI TERRORISTI

Fotografia originale d'epoca con lunga didascalia dattiloscritta al verso:
"... Carlo Casalegno è stato gravemente ferito a colpi di pistola alla testa mentre rientrava nella propria abitazione. L'attentato è stato rivendicato dalle Brigate Rosse che per la prima volta hanno sparato a un giornalista per uccidere ...".

In buone condizioni.

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.

NOTA STORICA
Carlo Casalegno (Torino, 15 febbraio 1916 Torino, 29 novembre 1977) è stato un giornalista e scrittore italiano.
Dopo aver frequentato il liceo classico Massimo d'Azeglio, si laureò in lettere[2] all'università di Torino e poi, dal 1942 al 1943, fece l'insegnante al liceo Palli di Casale Monferrato. Prese parte alla Resistenza aderendo al Partito d'Azione e collaborando al suo quotidiano "Italia libera". Nel 1947 iniziò a lavorare al quotidiano di Torino "La Stampa". Nel 1968 ne divenne vicedirettore. Dal 1969 al 1977, nella sua rubrica settimanale intitolata Il nostro Stato, scrisse molti articoli su alcune questioni di attualità quali il divorzio, la laicità dello Stato e in particolare il terrorismo, chiedendo sempre la massima fermezza nell'applicare le leggi ordinarie già esistenti per combattere quel fenomeno e impedire che trovasse appoggi e attecchimento nella società civile.
Il 16 novembre 1977, mentre stava rincasando per il pranzo, fu vittima di un agguato da parte di un commando di brigatisti rossi formato da Raffaele Fiore, Patrizio Peci, Piero Panciarelli e Vincenzo Acella. Nonostante un apparente miglioramento la morte del vice-direttore de La Stampa arrivò il 29 novembre 1977, dopo 13 giorni di agonia.