1958 PONZANO MONFERRATO (AL) Carlo MELOTTI ricorda Ugo CAVALLERO *Foto

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14 settembre 1958
GRANATIERI DI SARDEGNA


VILLA VITTORIO VENETO
PONZANO MONFERRATO (AL)

IL GENERALE CARLO MELOTTI RICORDA IL GENERALE UGO CAVALLERO

Fotografia d'epoca con didascalia manoscritta al verso:
"...S. E. Melotti ricorda il Maresciallo d'Italia Ugo Cavallero sugli spalti del castello Vittorio Veneto a Ponzano Monferrato il 14/9/58...".

Fotografia Armani - Casale Monferrato (AL)

In mediocri condizioni (tracce di colla al verso e lievi graffi).

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.

NOTA STORICA
Ugo Cavallero (Casale Monferrato, 20 settembre 1880 - Frascati, 14 settembre 1943) è stato un generale italiano.
Laureato in Matematica a Torino, aveva una buona conoscenza del tedesco. Partecipò alla guerra italo-turca, e nella prima guerra mondiale si distinse durante la ritirata di Caporetto, tanto da essere nominato capo dell'Ufficio Operazioni del Comando Supremo. Fu lui, nel 1918, a preparare il piano per la battaglia di Vittorio Veneto, tanto da essere promosso, a soli 38 anni, Generale per meriti eccezionali. Rappresentò l'Italia presso il Comitato interalleato di Versailles (1919). Nel 1920 lasciò l'Esercito, e fu collocato a domanda in posizione ausiliaria speciale. Divenne direttore generale della Pirelli. Deputato dal 1924, fu Sottosegretario alla Guerra dal 1925 al novembre 1928.
Nel 1926 fu nominato Senatore, e nel 1928 ebbe il titolo di Conte. Alla fine del 1928 ritornò alla vita civile, assumendo la presidenza dell'Ansaldo. Richiamato in servizio, venne nominato comandante delle truppe dell'Africa Orientale Italiana dal 1937 al 1939; in quell'anno viene nominato vice presidente della Commissione economica e militare per l'applicazione del Patto d'Acciaio con la Germania. Nel dicembre 1940 è promosso comandante di Corpo d'Armata con retrodatazione al 1934, e comandante designato d'Armata per meriti di guerra. Dal 4 dicembre 1940 all'inizio del 1943 fu capo di Stato Maggiore generale in sostituzione di Badoglio. Fu Comandante del gruppo d'armate in Albania in sostituzione del generale Ubaldo Soddu. Venne promosso Maresciallo d'Italia il 1º luglio 1942.
Dopo il 25 luglio 1943 Badoglio lo fece arrestare accusandolo di preparare un colpo di stato fascista.
Successivamente fu liberato per iniziativa di Vittorio Emanuele III, ma venne nuovamente arrestato alla fine di agosto e custodito a Forte Boccea. A seguito dell'Armistizio di Cassibile e dell'occupazione di Roma da parte dei tedeschi, il 12 settembre 1943 fu liberato e trasferito presso il comando tedesco di Frascati, ove il Feldmaresciallo Albert Kesselring gli propose a nome di Hitler di guidare le forze armate italiane che avessero desiderato continuare la guerra a fianco della Germania. Cavallero rifiutò di assumere tale incarico. La mattina del 14 settembre 1943 fu trovato cadavere, con un colpo di pistola alla tempia destra (Cavallero però era mancino), nel giardino dell'albergo Belvedere di Frascati, ove era rimasto "ospite" dei tedeschi.
Galeazzo Ciano, genero di Mussolini e Ministro degli Esteri dal 1937 fino all'Armistizio, nel suo "Diario 1939-1943" fa un ritratto decisamente denigratorio di Cavallero, riportando accuse e confidenze di diversi alti gradi del Regio Esercito e del Governo Italiani, e sue conversazioni private con il Cavallero.

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14 settembre 1958
GRANATIERI DI SARDEGNA


VILLA VITTORIO VENETO
PONZANO MONFERRATO (AL)

IL GENERALE CARLO MELOTTI RICORDA IL GENERALE UGO CAVALLERO

Fotografia d'epoca con didascalia manoscritta al verso:
"...S. E. Melotti ricorda il Maresciallo d'Italia Ugo Cavallero sugli spalti del castello Vittorio Veneto a Ponzano Monferrato il 14/9/58...".

Fotografia Armani - Casale Monferrato (AL)

In mediocri condizioni (tracce di colla al verso e lievi graffi).

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.

NOTA STORICA
Ugo Cavallero (Casale Monferrato, 20 settembre 1880 - Frascati, 14 settembre 1943) è stato un generale italiano.
Laureato in Matematica a Torino, aveva una buona conoscenza del tedesco. Partecipò alla guerra italo-turca, e nella prima guerra mondiale si distinse durante la ritirata di Caporetto, tanto da essere nominato capo dell'Ufficio Operazioni del Comando Supremo. Fu lui, nel 1918, a preparare il piano per la battaglia di Vittorio Veneto, tanto da essere promosso, a soli 38 anni, Generale per meriti eccezionali. Rappresentò l'Italia presso il Comitato interalleato di Versailles (1919). Nel 1920 lasciò l'Esercito, e fu collocato a domanda in posizione ausiliaria speciale. Divenne direttore generale della Pirelli. Deputato dal 1924, fu Sottosegretario alla Guerra dal 1925 al novembre 1928.
Nel 1926 fu nominato Senatore, e nel 1928 ebbe il titolo di Conte. Alla fine del 1928 ritornò alla vita civile, assumendo la presidenza dell'Ansaldo. Richiamato in servizio, venne nominato comandante delle truppe dell'Africa Orientale Italiana dal 1937 al 1939; in quell'anno viene nominato vice presidente della Commissione economica e militare per l'applicazione del Patto d'Acciaio con la Germania. Nel dicembre 1940 è promosso comandante di Corpo d'Armata con retrodatazione al 1934, e comandante designato d'Armata per meriti di guerra. Dal 4 dicembre 1940 all'inizio del 1943 fu capo di Stato Maggiore generale in sostituzione di Badoglio. Fu Comandante del gruppo d'armate in Albania in sostituzione del generale Ubaldo Soddu. Venne promosso Maresciallo d'Italia il 1º luglio 1942.
Dopo il 25 luglio 1943 Badoglio lo fece arrestare accusandolo di preparare un colpo di stato fascista.
Successivamente fu liberato per iniziativa di Vittorio Emanuele III, ma venne nuovamente arrestato alla fine di agosto e custodito a Forte Boccea. A seguito dell'Armistizio di Cassibile e dell'occupazione di Roma da parte dei tedeschi, il 12 settembre 1943 fu liberato e trasferito presso il comando tedesco di Frascati, ove il Feldmaresciallo Albert Kesselring gli propose a nome di Hitler di guidare le forze armate italiane che avessero desiderato continuare la guerra a fianco della Germania. Cavallero rifiutò di assumere tale incarico. La mattina del 14 settembre 1943 fu trovato cadavere, con un colpo di pistola alla tempia destra (Cavallero però era mancino), nel giardino dell'albergo Belvedere di Frascati, ove era rimasto "ospite" dei tedeschi.
Galeazzo Ciano, genero di Mussolini e Ministro degli Esteri dal 1937 fino all'Armistizio, nel suo "Diario 1939-1943" fa un ritratto decisamente denigratorio di Cavallero, riportando accuse e confidenze di diversi alti gradi del Regio Esercito e del Governo Italiani, e sue conversazioni private con il Cavallero.