Lettera dattiloscritta, con firma autografa, del celebre soprano Gianna Pederzini, che racconta i propri timori per l'accoglienza della stampa a Roma e l'amicizia con la collega Maria Caniglia: "[...] E poi non so se mi convegna ancora cantare a Roma, con 30 quotidiani che non attendono altro che poter scorticare vivo qualcuno...La Caniglia mi ha raccontato cosette di questo genere [...] ".Busta viaggiata.PAGINE: 4 (2 facciate scritte) FAIR/discreto piegature d'epoca