1942 ROMA Primo ministro UNGHERIA László BARDOSSY

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s.d., ma verosimilmente 1942
ROMA

IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE LASZLO BARDOSSY IN VISITA AL MILITE IGNOTO

Fotografia d'epoca raffigurante il primo ministro ungherese László Bárdossy (al centro) in visita al Milite Ignoto a Roma.

Al verso didascalia dattiloscritta coeva:

"Il primo ministro ungherese a Roma. L'omaggio al Milite Ignoto".

In buone condizioni.

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.


NOTA DEL REDATTORE:

László Bárdossy de Bárdos (1890 1946) è stato un politico ungherese, primo ministro dell'Ungheria dal 1941 al 1942. Capo del servizio stampa del ministero degli Esteri dal 1924 al 1931, fu membro della legazione ungherese a Londra dal 1931 al 1934 quando venne venne nominato ambasciatore in Romania. Nel febbraio 1941 divenne ministro degli Esteri nel gabinetto di Pál Teleki. Quando quest'ultimo si suicidò il 3 aprile 1941, Bárdossy venne nominato premier dal reggente d'Ungheria Miklos Horthy. Come primi ministro Bárdossy perseguì una politica fortemente filo-tedesca nella speranza che un'alleanza con i nazisti potesse permettere all'Ungheria di recuperare i territori persi in seguito al trattato di Trianon. In effetti, in seguito all'occupazione tedesca della Jugoslavia (alla quale partecipò anche un contingente ungherese) Budapest poté annettere alcuni territori della Vojvodina, Croazia e Slovenia. Fortemente anti-comunista, Bárdossy promesse una serie di interventi legislativi anche contro gli ebrei. In seguito all'invasione tedesca dell'Unione Sovietica il 22 giugno 1941, Horthy dissuase Bárdossy dal dichiarare guerra all'URSS. Nonostante ciò, in seguito al bombardamento della città di Kassa (la cui responsabilità fu in quel momento attribuita ai sovietici ma mai del tutto chiarita), Bárdossy dichiarò guerra senza consultare il Parlamento, in violazione delle norme costituzionali ungheresi. Dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 Bárdossy dichiarò guerra anche agli Stati Uniti in seguito alle pressioni esercitate dalla Germania che si appellava alla firma da parte dell'Ungheria del Patto tripartito. Il 7 marzo 1942 Horthy costrinse Bárdossy a dimettersi per motivi non del tutto chiari, forse a causa delle sempre più ingenti perdite dell'esercito ungherese impegnato in URSS. Alcuni sostengono, però, che l'ammiraglio avesse intenzione di formalizzare la successione di suo figlio Nicholas Horthy a reggente d'Ungheria in caso di sua morte. In seguito all'occupazione nazista dell'Ungheria nel 1944, Bárdossy (che intanto aveva fondato la Lega nazionale dei fascisti cristiani uniti) collaborò con i governi di Döme Sztójay e Ferenc Szálasi. Nel novembre 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, venne arrestato con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti e condannato a morte da un tribunale popolare. Verrà fucilato pochi mesi dopo.

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s.d., ma verosimilmente 1942
ROMA

IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE LASZLO BARDOSSY IN VISITA AL MILITE IGNOTO

Fotografia d'epoca raffigurante il primo ministro ungherese László Bárdossy (al centro) in visita al Milite Ignoto a Roma.

Al verso didascalia dattiloscritta coeva:

"Il primo ministro ungherese a Roma. L'omaggio al Milite Ignoto".

In buone condizioni.

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.


NOTA DEL REDATTORE:

László Bárdossy de Bárdos (1890 1946) è stato un politico ungherese, primo ministro dell'Ungheria dal 1941 al 1942. Capo del servizio stampa del ministero degli Esteri dal 1924 al 1931, fu membro della legazione ungherese a Londra dal 1931 al 1934 quando venne venne nominato ambasciatore in Romania. Nel febbraio 1941 divenne ministro degli Esteri nel gabinetto di Pál Teleki. Quando quest'ultimo si suicidò il 3 aprile 1941, Bárdossy venne nominato premier dal reggente d'Ungheria Miklos Horthy. Come primi ministro Bárdossy perseguì una politica fortemente filo-tedesca nella speranza che un'alleanza con i nazisti potesse permettere all'Ungheria di recuperare i territori persi in seguito al trattato di Trianon. In effetti, in seguito all'occupazione tedesca della Jugoslavia (alla quale partecipò anche un contingente ungherese) Budapest poté annettere alcuni territori della Vojvodina, Croazia e Slovenia. Fortemente anti-comunista, Bárdossy promesse una serie di interventi legislativi anche contro gli ebrei. In seguito all'invasione tedesca dell'Unione Sovietica il 22 giugno 1941, Horthy dissuase Bárdossy dal dichiarare guerra all'URSS. Nonostante ciò, in seguito al bombardamento della città di Kassa (la cui responsabilità fu in quel momento attribuita ai sovietici ma mai del tutto chiarita), Bárdossy dichiarò guerra senza consultare il Parlamento, in violazione delle norme costituzionali ungheresi. Dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 Bárdossy dichiarò guerra anche agli Stati Uniti in seguito alle pressioni esercitate dalla Germania che si appellava alla firma da parte dell'Ungheria del Patto tripartito. Il 7 marzo 1942 Horthy costrinse Bárdossy a dimettersi per motivi non del tutto chiari, forse a causa delle sempre più ingenti perdite dell'esercito ungherese impegnato in URSS. Alcuni sostengono, però, che l'ammiraglio avesse intenzione di formalizzare la successione di suo figlio Nicholas Horthy a reggente d'Ungheria in caso di sua morte. In seguito all'occupazione nazista dell'Ungheria nel 1944, Bárdossy (che intanto aveva fondato la Lega nazionale dei fascisti cristiani uniti) collaborò con i governi di Döme Sztójay e Ferenc Szálasi. Nel novembre 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, venne arrestato con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti e condannato a morte da un tribunale popolare. Verrà fucilato pochi mesi dopo.