Photo shows General Walter von Brauchitsch while talking to his military staff.
Immagine d'epoca con didascalia dattiloscritta: "Il Maresciallo Von Brauchitsch fra le truppe".
Vera fotografia d'epoca, originale e autentica.
In buone condizioni.
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Note: nel 1935 divenne tenente generale (Generale di corpo d'armata), ottenendo il comando del I. Corpo d'armata di Königsberg, e già nel 1936 gli venne conferita la carica di Generale d'artiglieria. Nel 1938, in occasione della radicale riforma dei vertici della Reichswehr voluta da Hitler, Brauchitsch divenne capo dell'Oberkommando des Heeres (OKH, ossia Alto Comando dell'Esercito), cioè comandante in capo dell'esercito, succedendo in questa carica al generale Werner von Fritsch, epurato.
Pare che la sua nomina fosse stata caldeggiata dal corpo degli ufficiali per impedire che quella carica andasse al generale Walther von Reichenau, dichiarato filonazista e candidato ufficiale di Hitler. Curiosamente, malgrado egli dovesse proprio a Hitler la sua rapida scalata alle gerarchie militari, sembra che già in quello stesso 1938 - prima dello scoppio del conflitto - Brauchitsch iniziasse ad avere dei dubbi sul suo Führer, quando si accorse di come questi stesse conducendo la Germania verso una guerra che si preannunciava lunga e piena di gravi rischi. Stando a quanto scrisse Winston Churchill nel suo diario, Brauchitsch fu informato del complotto, poi fallito, ordito da alcuni alti ufficiali dell'esercito, mirato a rovesciare il regime nazista e ad imprigionarne i capi, e diede la propria approvazione. Malgrado questi scrupoli morali, egli non mancò di fare fino in fondo il proprio dovere di soldato: scoppiata poi la guerra, nella sua veste di comandante in capo dell'esercito Brauchitsch realizzò le principali vittorie della Germania: l'Anschluss, l'occupazione dei Sudeti e della Cecoslovacchia, della Polonia, del Belgio, dell'Olanda e della Francia.
Il 19 luglio 1940 venne nominato Feldmaresciallo.
Coordinò altresì le operazioni contro la Jugoslavia (Operazione 25), la Grecia (Operazione Marita) e la Russia. Proprio la campagna di Russia, e i primi gravi rovesci che questa portò alla Wehrmacht, segnarono la sua rapida caduta. Brauchitsch nel novembre 1941 si espresse contro l'opinione di Hitler, che premeva perché si facesse ogni sforzo per prendere Mosca malgrado l'inclemenza dell'inverno. Sostenne invece la necessità di non attaccare la capitale sovietica, sospendendo momentaneamente l'offensiva per attestarsi su linee fortificate e più sicure. Ma Hitler non permetteva a nessuno di contraddirlo, e, indispettito, lo esonerò dall'incarico di comandante in capo dell'esercito, assumendo egli stesso la carica rimasta vacante.