1939 Milano Duomo *FOTO folla per discorso Mussolini

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26 marzo 1939, Milano

Immagine d'epoca della folla accalcata in Piazza del Duomo per ascoltare il discorso del Duce.
In tale occasione Mussolini pronunciò un discorso in commemorazione dei fasci (in nota).

Istituto Nazionale Luce - Roma

Vera fotografia d'epoca, originale e autentica.

In ottime condizioni.

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Nota del redattore. Di seguito il testo del discorso del Duce del 26 marzo 1939: "La mia volontà non conosce ostacoli, e il vostro entusiasmo e il vostro spirito di sacrificio sono intatti. Voi non siete la mia guardia del corpo? Voi siete soprattutto, e volete essere, la guardia del corpo della Rivoluzione e del Regime Fascista. Camerati Fascisti, la vostra adunata, che è la manifestazione culminante delle celebrazioni del 1° Ventennale del Fascismo, ha luogo in un momento serio della vita europea.
Noi non ci facciamo e non ci faremo prendere da quella che è oramai è conosciuta come la psicosi di guerra miscuglio di isterismo e di paura. La rotta della nostra navigazione è definita, e i nostri principi sono chiari. Nel mio discorso di Genova io parlai di una barricata che separava l'Italia dalla Francia. Questa barricata può considerarsi abbastanza demolita e fra qualche giorno, forse fra qualche ora, le magnifiche fanterie della Spagna Nazionale daranno l'ultimo colpo, e con la Madrid dove le sinistre attendevano la tomba del Fascismo, sarà invece la tomba del comunismo.
Noi non chiediamo il giudizio del mondo, ma desideriamo che il mondo sia informato. Orbene, nella nota italiana del 17 dicembre del 1938, erano chiaramente stabiliti i problemi italiani nei confronti della Francia, problemi di carattere coloniale. Questi problemi hanno un nome, si chiamano Tunisi. Il governo francese è perfettamente libero di rifiutarsi anche alla semplice distruzione di questi problemi, come ha fatto sin qui attraverso i suoi troppi reiterati e forse troppo categorici giammai. Ma non avrà poi a dolersi se il solco che divide attualmente i 2 Paesi, diventerà così profondo che sarà fatica ardua se non impossibile colmarlo. Comunque si svolgano gli eventi, noi desideriamo che non si parli più di fratellanze, di sorellanze, di cuginanze e di altre tali parentele bastarde. Poiché i rapporti tra gli Stati sono rapporti di forza, e questi rapporti di forza sono gli elementi determinanti della loro politica.
Questa è la vostra giornata, la vostra grande giornata, e col vostro coraggio, col vostro sacrificio, con la vostra fede, avete dato un impulso potente alla ruota della Storia. Ora io vi domando: desiderate degli onori? delle ricompense? la vita comoda? esiste per voi l'impossibile? quali sono le 3 parole che formano il nostro dogma?: Credere, Obbedire, Combattere. Ebbene Camerati, in queste 3 parole fu, è, e sarà il segreto di ogni vittoria".

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26 marzo 1939, Milano

Immagine d'epoca della folla accalcata in Piazza del Duomo per ascoltare il discorso del Duce.
In tale occasione Mussolini pronunciò un discorso in commemorazione dei fasci (in nota).

Istituto Nazionale Luce - Roma

Vera fotografia d'epoca, originale e autentica.

In ottime condizioni.

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Nota del redattore. Di seguito il testo del discorso del Duce del 26 marzo 1939: "La mia volontà non conosce ostacoli, e il vostro entusiasmo e il vostro spirito di sacrificio sono intatti. Voi non siete la mia guardia del corpo? Voi siete soprattutto, e volete essere, la guardia del corpo della Rivoluzione e del Regime Fascista. Camerati Fascisti, la vostra adunata, che è la manifestazione culminante delle celebrazioni del 1° Ventennale del Fascismo, ha luogo in un momento serio della vita europea.
Noi non ci facciamo e non ci faremo prendere da quella che è oramai è conosciuta come la psicosi di guerra miscuglio di isterismo e di paura. La rotta della nostra navigazione è definita, e i nostri principi sono chiari. Nel mio discorso di Genova io parlai di una barricata che separava l'Italia dalla Francia. Questa barricata può considerarsi abbastanza demolita e fra qualche giorno, forse fra qualche ora, le magnifiche fanterie della Spagna Nazionale daranno l'ultimo colpo, e con la Madrid dove le sinistre attendevano la tomba del Fascismo, sarà invece la tomba del comunismo.
Noi non chiediamo il giudizio del mondo, ma desideriamo che il mondo sia informato. Orbene, nella nota italiana del 17 dicembre del 1938, erano chiaramente stabiliti i problemi italiani nei confronti della Francia, problemi di carattere coloniale. Questi problemi hanno un nome, si chiamano Tunisi. Il governo francese è perfettamente libero di rifiutarsi anche alla semplice distruzione di questi problemi, come ha fatto sin qui attraverso i suoi troppi reiterati e forse troppo categorici giammai. Ma non avrà poi a dolersi se il solco che divide attualmente i 2 Paesi, diventerà così profondo che sarà fatica ardua se non impossibile colmarlo. Comunque si svolgano gli eventi, noi desideriamo che non si parli più di fratellanze, di sorellanze, di cuginanze e di altre tali parentele bastarde. Poiché i rapporti tra gli Stati sono rapporti di forza, e questi rapporti di forza sono gli elementi determinanti della loro politica.
Questa è la vostra giornata, la vostra grande giornata, e col vostro coraggio, col vostro sacrificio, con la vostra fede, avete dato un impulso potente alla ruota della Storia. Ora io vi domando: desiderate degli onori? delle ricompense? la vita comoda? esiste per voi l'impossibile? quali sono le 3 parole che formano il nostro dogma?: Credere, Obbedire, Combattere. Ebbene Camerati, in queste 3 parole fu, è, e sarà il segreto di ogni vittoria".