Lunga lettera, interamente autografa, nella quale Aurelio Candian si sfoga con un amico e collega sulle vicende giudiziarie che lo avevano coinvolto, e in particolare sul celebre processo contro Luigi Lusignani, che interessava esponenti di primo piano del fascismo: "...avevo maculato la radiosa figura del non mai abbastanza defunto Lusignani...alla condanna lo persuasero Rocco e Federzoni, alla assoluzione lo persuase Antonio Salandra...".Su carta intestata "Avv. Aurelio Candian"; busta viaggiata.PAGINE: 4 facciate scritteFAIR/discreto piegature d'epoca