1939 CITTA' DEL VATICANO Corteo funebre per Pio XI - Real photo

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12 febbraio 1939, Città del Vaticano
Corteo funebre per Pio XI

Fotografia d'epoca del Pontefice e del corteo funebre a pochi giorni dalla sua morte.

Vera fotografia d'epoca, originale e autentica.

In buone condizioni.

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Nota del contestualizzatore: nel febbraio 1939 Pio XI convocò a Roma tutto l'episcopato italiano in occasione del I decennale della "conciliazione" con lo Stato Italiano, del XVII anno del suo pontificato e il 40° anno del suo sacerdozio. Nei giorni 11 e 12 febbraio egli avrebbe pronunciato un importante discorso, preparato da mesi, che sarebbe stato il suo testamento spirituale e dove, probabilmente, avrebbe denuciato la violazione dei Patti Lateranensi da parte del governo fascista e le persecuzioni razziali in Germania. Tale discorso è rimasto segreto fino al pontificato di papa Giovanni XXIII quando nel 1959 vennero pubblicate alcune parti. Egli infatti morì per un attacco cardiaco dopo una lunga malattia, nella notte del 10 febbraio 1939. È ormai assodato che il testo dell'enciclica fu fatto distruggere per ordine di Pacelli, al tempo Cardinal Segretario di Stato che auspicava di intraprendere nuove e più pacate relazioni con la Germania e l'Italia.

 

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12 febbraio 1939, Città del Vaticano
Corteo funebre per Pio XI

Fotografia d'epoca del Pontefice e del corteo funebre a pochi giorni dalla sua morte.

Vera fotografia d'epoca, originale e autentica.

In buone condizioni.

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Nota del contestualizzatore: nel febbraio 1939 Pio XI convocò a Roma tutto l'episcopato italiano in occasione del I decennale della "conciliazione" con lo Stato Italiano, del XVII anno del suo pontificato e il 40° anno del suo sacerdozio. Nei giorni 11 e 12 febbraio egli avrebbe pronunciato un importante discorso, preparato da mesi, che sarebbe stato il suo testamento spirituale e dove, probabilmente, avrebbe denuciato la violazione dei Patti Lateranensi da parte del governo fascista e le persecuzioni razziali in Germania. Tale discorso è rimasto segreto fino al pontificato di papa Giovanni XXIII quando nel 1959 vennero pubblicate alcune parti. Egli infatti morì per un attacco cardiaco dopo una lunga malattia, nella notte del 10 febbraio 1939. È ormai assodato che il testo dell'enciclica fu fatto distruggere per ordine di Pacelli, al tempo Cardinal Segretario di Stato che auspicava di intraprendere nuove e più pacate relazioni con la Germania e l'Italia.