![1985 ca ROMA Teatro Parioli - Maurizio COSTANZO al Maurizio Costanzo Show *Foto 1985 ca ROMA Teatro Parioli - Maurizio COSTANZO al Maurizio Costanzo Show *Foto](https://cdn11.bigcommerce.com/s-lokowhqgzp/images/stencil/300x300/products/375355/1928278/imageC-323361_0__65897.1714255277.jpg?c=1)
Immagine d'epoca raffigurante i palchi e la platea del Teatro dell'Opera di Roma gremiti di pubblico.
Istituto Nazionale Luce - Roma
Fotografia d'epoca, originale e autentica.
In buone condizioni.
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Nota del redattore: il Teatro dell'Opera di Roma è il teatro romano dedicato all'opera lirica e al balletto; è anche conosciuto come Teatro Costanzi, dal nome del suo artefice, Domenico Costanzi.
Ancor prima che la capitale d'Italia fosse trasferita a Roma, monsignor Francesco Saverio De Merode, che possedeva la vallata di San Vitale, vide con chiarezza che urbanizzare il percorso dalla stazione ferroviaria (allora in costruzione) alla via del Corso sarebbe stato un vero affare. Domenico Costanzi partecipò all'iniziativa e comprò terreni, sui quali fece costruire prima l'Hotel Quirinale lungo la nuova via Nazionale nel 1874, poi sul terreno confinante il Teatro d'Opera, che nella nuova capitale ancora mancava. L'albergo comunicava col teatro attraverso un passaggio sotterraneo, che garantiva la massima privacy agli artisti (i quali anche per questo apprezzavano molto la sistemazione).
L'architetto Achille Sfondrini in due anni costruì il teatro, nello stile neorinascimentale di moda all'epoca. Il teatro non era di grandi dimensioni, ma aveva un'ottima acustica e una bella cupola dipinta da Andrea Brugnoli. L'opera fu inaugurata alla presenza del Re d'Italia e della Regina il 27 novembre 1880, con la Semiramide di Rossini. L'impresa, tuttavia, non si rivelò particolarmente redditizia: Costanzi dovette impegnarvi beni propri e rimanerne impresario fino alla morte.
Nel 1926 il Comune di Roma acquistò il teatro e ne assunse la gestione. I lavori di ampliamento e ristrutturazione furono affidati all'architetto Marcello Piacentini, che aumentò di uno i tre ordini di palchi originali e fece installare uno straordinario lampadario di cristallo di Murano, oggi considerato il più grande del mondo. Il teatro assunse il nome di Teatro Reale dell'Opera e fu reinaugurato il 27 febbraio 1928 con il Nerone di Arrigo Boito.
Nel 1930 venne allestito dalla ditta organaria Buccolini un organo a canne con una tastiera e pedaliera, celato sulla destra del palcoscenico da una griglia espressiva. L'organo è stato restaurato dalla stessa ditta nel 2004.