1938 Breda Elettrotreno ETR 200 *On. Benni Altavelocità

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29 luglio 1938, Roma
Da Roma a Napoli in 90 minuti!

Immagine d'epoca raffigurante l'allora Ministro Benni e un gruppo di giornalisti alla partenza dell'Elettrotreno veloce ETR 200 nel luglio del 1938. La fotografia reca una lunga didascalia dattiloscritta al verso: "S.E. Benni, Ministro delle Comunicazioni, ha voluto oggi rendersi conto del funzionamento del nuovo tipo di treno aerodinamico "Breda" che con piena soddisfazione compie il percorso Napoli Roma in appena 90 minuti.... La struttura del treno, composo di tre lunghe vetture-salone, che a prima vista appaiono fuse insieme tanto da far smbrare un'unica vettura, è mirabilmente sagomata per le grandi velocità".

Foto Agenzia Giornalistica VEDO - Roma

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.

In buone condizioni

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Note: L'ETR 200 (dove ETR significa ElettroTreno Rapido) è il progenitore dei treni ad alta velocità italiani a potenza distribuita. Dimostrò nei fatti la possibilità di un convoglio elettrico, di costruzione italiana, a viaggiare a 200 km/h nel 1936, epoca in cui la maggior parte dei treni era ancora a vapore. Fu al tempo motivo di orgoglio nazionale paragonabile a quello che è per i francesi il TGV.
Negli anni 1930 le Ferrovie dello Stato vararono un programma di potenziamento delle linee ferroviarie, elettrificando le dorsali principali come la Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Reggio Calabria e costruendo le prime linee direttissime intercittà.

Inizialmente l'ETR 200 doveva essere un semplice treno leggero e veloce, ma il Governo Fascista decise di trasformarlo in un altro motivo di vanto per il Regime, come aveva già fatto con successo per il transatlantico Rex, le auto da corsa e gli aeroplani.

Nel 1934 cominciò lo sviluppo del progetto, che si basava su tecnologie innovative come le carenature aerodinamiche e gli acciai speciali. Il musetto venne sviluppato nella galleria del vento del Politecnico di Torino, e portò alla creazione del famoso muso "a testa di vipera" che per diversi anni venne considerato una tra le migliori soluzioni aerodinamiche del settore, decisamente migliore anche della maggior parte delle locomotive Streamline americane.

Nel 1936 la Breda (Società Italiana Ernesto Breda) consegnò il primo esemplare: un convoglio bloccato a potenza distribuita, composto da due testate e da una carrozza intermedia, montato su quattro carrelli di tipo "Cm 1000" (di cui due con motore "T 62-R-100" singolo e i due estremi con due motori identici ognuno), con carenatura integrale, protezioni aerodinamiche sugli snodi e pantografi a doppia struttura romboidale.
Il 20 luglio 1939 un ETR 200 (per la precisione, il 212, poi cambiato in 232), condotto dal macchinista Cervellati, stabilì un record di velocità (velocità media sulla lunga distanza, non velocità di punta), con la velocità massima di 203 km/h nel tratto fra Pontenure e Piacenza, tra Bologna e Milano, anche se va detto che per realizzare il tentativo era stata elevata la tensione di linea da 3 kV a 4 kV e furono saldati gli aghi degli scambi per problemi di sicurezza. Il viaggio fu fatto con la strepitosa velocità media di 165 km/h, su una linea non AV e costellata di stazioni: i 316 km tra le due città furono coperti in 115 minuti, in 38 minuti il percorso tra Firenze e Bologna di 97 km (quindi alla media di 154 km/h) e in 77 il tratto fra Bologna e Milano, 219 km di percorso, alla media di 171 km/h. Una leggenda vuole che il macchinista fosse lo stesso Mussolini, ma egli non partecipò alla corsa: accanto al macchinista in realtà si trovava il ministro delle Comunicazioni Benni, che all'arrivo inviò un telegramma encomiastico a Mussolini stesso.

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29 luglio 1938, Roma
Da Roma a Napoli in 90 minuti!

Immagine d'epoca raffigurante l'allora Ministro Benni e un gruppo di giornalisti alla partenza dell'Elettrotreno veloce ETR 200 nel luglio del 1938. La fotografia reca una lunga didascalia dattiloscritta al verso: "S.E. Benni, Ministro delle Comunicazioni, ha voluto oggi rendersi conto del funzionamento del nuovo tipo di treno aerodinamico "Breda" che con piena soddisfazione compie il percorso Napoli Roma in appena 90 minuti.... La struttura del treno, composo di tre lunghe vetture-salone, che a prima vista appaiono fuse insieme tanto da far smbrare un'unica vettura, è mirabilmente sagomata per le grandi velocità".

Foto Agenzia Giornalistica VEDO - Roma

Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.

In buone condizioni

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Note: L'ETR 200 (dove ETR significa ElettroTreno Rapido) è il progenitore dei treni ad alta velocità italiani a potenza distribuita. Dimostrò nei fatti la possibilità di un convoglio elettrico, di costruzione italiana, a viaggiare a 200 km/h nel 1936, epoca in cui la maggior parte dei treni era ancora a vapore. Fu al tempo motivo di orgoglio nazionale paragonabile a quello che è per i francesi il TGV.
Negli anni 1930 le Ferrovie dello Stato vararono un programma di potenziamento delle linee ferroviarie, elettrificando le dorsali principali come la Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Reggio Calabria e costruendo le prime linee direttissime intercittà.

Inizialmente l'ETR 200 doveva essere un semplice treno leggero e veloce, ma il Governo Fascista decise di trasformarlo in un altro motivo di vanto per il Regime, come aveva già fatto con successo per il transatlantico Rex, le auto da corsa e gli aeroplani.

Nel 1934 cominciò lo sviluppo del progetto, che si basava su tecnologie innovative come le carenature aerodinamiche e gli acciai speciali. Il musetto venne sviluppato nella galleria del vento del Politecnico di Torino, e portò alla creazione del famoso muso "a testa di vipera" che per diversi anni venne considerato una tra le migliori soluzioni aerodinamiche del settore, decisamente migliore anche della maggior parte delle locomotive Streamline americane.

Nel 1936 la Breda (Società Italiana Ernesto Breda) consegnò il primo esemplare: un convoglio bloccato a potenza distribuita, composto da due testate e da una carrozza intermedia, montato su quattro carrelli di tipo "Cm 1000" (di cui due con motore "T 62-R-100" singolo e i due estremi con due motori identici ognuno), con carenatura integrale, protezioni aerodinamiche sugli snodi e pantografi a doppia struttura romboidale.
Il 20 luglio 1939 un ETR 200 (per la precisione, il 212, poi cambiato in 232), condotto dal macchinista Cervellati, stabilì un record di velocità (velocità media sulla lunga distanza, non velocità di punta), con la velocità massima di 203 km/h nel tratto fra Pontenure e Piacenza, tra Bologna e Milano, anche se va detto che per realizzare il tentativo era stata elevata la tensione di linea da 3 kV a 4 kV e furono saldati gli aghi degli scambi per problemi di sicurezza. Il viaggio fu fatto con la strepitosa velocità media di 165 km/h, su una linea non AV e costellata di stazioni: i 316 km tra le due città furono coperti in 115 minuti, in 38 minuti il percorso tra Firenze e Bologna di 97 km (quindi alla media di 154 km/h) e in 77 il tratto fra Bologna e Milano, 219 km di percorso, alla media di 171 km/h. Una leggenda vuole che il macchinista fosse lo stesso Mussolini, ma egli non partecipò alla corsa: accanto al macchinista in realtà si trovava il ministro delle Comunicazioni Benni, che all'arrivo inviò un telegramma encomiastico a Mussolini stesso.