1934 SPALATO (CROAZIA) Ufficiali DUBROVNIK feretro Re ALESSANDRO I YUGOSLAVIA
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SPALATO (CROAZIA)
GLI UFFICIALI DEL 'DUBROVNIK' SBARCANO IL FERETRO DI RE ALESSANDRO I DI JUGOSLAVIA
Fotografia d'epoca corredata di data e didascalia dattiloscritta coeva al verso:
"L'émouvant accueil du peuple slave au Roi Alexandre. Le cercueil du Roi Alexandre est débarqué à son arrivée à Split, et porté à bras, par les Officiers du Dubrovnik".
Agence Trampus - Paris
Photo Lynx
In buone condizioni generali (lieve sovraimpressione al recto della didascalia del verso).
Vera fotografia d'epoca, originale, autentica.
NOTA DEL REDATTORE
Il 6 ottobre 1934, Alessandro I di Yugoslavia si imbarcò sul cacciatorpediniere Dubrovnik dal piccolo porto di Zelenica alla volta di Marsiglia dove sbarcò alle quattro del pomeriggio, accolto dal Ministro degli esteri francese Louis Barthou. I due salirono a bordo di una vettura Delage scoperta, e il corteo composto da auto della polizia, soldati a cavallo e agenti in bicicletta che precedevano e seguivano l'automobile delle autorità si mosse, tra due ali di folla, verso il palazzo della Prefettura. Alle quattro e un quarto del pomeriggio, Vlado Èernozemski, appartenente all'Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone che mirava all'indipendenza della Macedonia dalla Jugoslavia e che aveva collegamenti con la formazione degli Ustascia croati di Ante Paveliæ[, si avvicinò alla vettura reale, si aggrappò alla fiancata e svuotò il caricatore della sua Mauser C96 sul re e sul ministro Barthou. Immediatamente gli agenti di scorta aprirono il fuoco all'impazzata, e Èernozemski fu ucciso all'istante dai colpi di pistola e dalle sciabolate della guardia a cavallo. L'auto col re e il ministro fu condotta presso la stazione di polizia dove si cercò di prestare i primi soccorsi ai feriti, ma Alessandro, alle cinque, perse conoscenza e morì. Il ministro Barthou fu trasportato all'ospedale Hôtel-Dieu dove si spense il giorno successivo: l'autopsia mostrò che le pallottole che lo uccisero erano quelle sparate dalla polizia francese. La mattina del 10 ottobre giunse a Marsiglia il treno speciale su cui aveva viaggiato la regina Maria che fu accolta dal prefetto e condotta alla camera ardente del marito, dove fu raggiunta dal Presidente della Repubblica francese Albert Lebrun che auspicò un prosieguo delle buone relazioni tra i due Paesi. Il feretro fu imbarcato sul cacciatorpediniere Dubrovnik e fece ritorno a Belgrado dove il 17 ottobre furono celebrati i solenni funerali del re; il corpo fu inumato nel mausoleo reale di Oplenac.