1933 Gorizia FOTO discorso Comm. Gino Morassi *Foibe

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6 giugno 1933, Gorizia

Fotografia d'epoca completa di timbro datario e didascalia manoscritta al verso: "il Preside della Provincia Comm. Gino Morassi pronuncia il discorso inaugurale alla presenza del Re".

Il Comm. Gino Morassi, Presidente della Provincia di Gorizia (allora chiamato Preside), perse la vita nel maggio del 1945 nei massacri delle foibe.

Fotografia d'epoca, originale e autentica.

In buone condizioni.

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Nota storica: con massacri delle foibe, o più comunemente foibe, si intendono gli eccidi perpetrati per motivi etnici e/o politici ai danni della popolazione italiana di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, durante ed immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, per lo più compiuti dall' Esercito popolare di liberazione iugoslavo. Negli eccidi furono coinvolti prevalentemente cittadini di etnia italiana e, in misura minore e con diverse motivazioni, anche cittadini italiani di etnia slovena e croata.

Il nome deriva dagli inghiottitoi di natura naturale carsica dove furono gettati e, successivamente, rinvenuti i cadaveri di centinaia di vittime, localmente chiamati appunto "foibe". Per estensione i termini "foibe" ed il neologismo "infoibare" sono in seguito diventati sinonimi degli eccidi, che in realtà furono, in massima parte, perpetrati in modo diverso.

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6 giugno 1933, Gorizia

Fotografia d'epoca completa di timbro datario e didascalia manoscritta al verso: "il Preside della Provincia Comm. Gino Morassi pronuncia il discorso inaugurale alla presenza del Re".

Il Comm. Gino Morassi, Presidente della Provincia di Gorizia (allora chiamato Preside), perse la vita nel maggio del 1945 nei massacri delle foibe.

Fotografia d'epoca, originale e autentica.

In buone condizioni.

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Nota storica: con massacri delle foibe, o più comunemente foibe, si intendono gli eccidi perpetrati per motivi etnici e/o politici ai danni della popolazione italiana di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, durante ed immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, per lo più compiuti dall' Esercito popolare di liberazione iugoslavo. Negli eccidi furono coinvolti prevalentemente cittadini di etnia italiana e, in misura minore e con diverse motivazioni, anche cittadini italiani di etnia slovena e croata.

Il nome deriva dagli inghiottitoi di natura naturale carsica dove furono gettati e, successivamente, rinvenuti i cadaveri di centinaia di vittime, localmente chiamati appunto "foibe". Per estensione i termini "foibe" ed il neologismo "infoibare" sono in seguito diventati sinonimi degli eccidi, che in realtà furono, in massima parte, perpetrati in modo diverso.