ARRIGO MINERBI
LA VITTORIA DEL PIAVE
cartolina postale d'epoca raffigurante particolare della scultura di Arrigo Minerbi La Vittoria del Piave.
Al verso didascalia a stampa:
"Pro Opera Nazionale Erigendo istituto per i Figli degli Aeronauti - Piazza della Madonna - Loreto (Marche)".
F.lli Alinari I.D.E.A. - Firenze
in buone condizioni.
Cartolina postale d'epoca, originale, autentica, FP, VG con affrancatura integra.
NOTA DEL REDATTORE:
Arrigo Minerbi (1881 1960) è stato uno scultore italiano. Nacque a Ferrara nel 1881 da famiglia ebrea. Frequentò un corso d'Arti e Mestieri. Dopo aver lavorato come ceramista, decoratore, formatore e stuccatore a Firenze, a Ferrara stessa e a Genova (di questo periodo sono da ricordare un gigantesco Nettuno in ferro e cemento del 1910 a Monterosso al Mare ed alcune fontane a Genova), si trasferì, ormai trentacinquenne a Milano dove, nel 1919, si rivelò alla critica ed al pubblico con una mostra personale alla Galleria Pesaro. Dopo la mostra milanese, il successo si rinnovò nel 1920 alla Regionale di Ferrara, nel 1921 nuovamente a Milano, nel 1922 alla Primaverile Fiorentina e poi, da invitato, alla Biennale di Venezia dove espose L'Ultima Cena (o Cenacolo), gruppo in argento, ora esposto nella Cattedrale di Oslo. Il 14 giugno 1925 fu inaugurato nel Parco delle Rimembranze a Bondeno, La Madre, il monumento ai caduti della Prima guerra mondiale per il quale fu poi insignito della cittadinanza onoraria del comune. In seguito alla promulgazione delle leggi razziali, l'onorificenza gli fu revocata e nuovamente riconosciuta solo nel 2004 dal Sindaco Davide Verri grazie alla segnalazione di 2 studenti Scout di Bondeno, Massimiliano Scaringella e Francesco Nicoli. Artista prediletto di Gabriele D'Annunzio, per lui realizzò il ritratto della madre Luisa (oltre al monumento funebre conservato nella Cattedrale di San Cetteo a Pescara) ed il busto di Eleonora Duse entrambi esposti al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera. Nel 1937 gli fu commissionata la prima, da sinistra, delle cinque porte bronzee del Duomo di Milano (sul tema de L'editto di Costantino), poi completata nel 1948 essendo stato costretto a nascondersi a Gavazzana (AL) causa a delle persecuzioni razziali. Morì a Padova il 9 maggio 1960.