Lunga e importante lettera del conte Carlo Sforza, interamente autografa, inviata al generale Vittorio Elia, all'epoca comandante del Corpo di Occupazione a Rodi.Carlo Sforzi si trovava a Costantinopoli in qualità di Alto commissario italiano per l'attuazione dell'armistizio con l'Impero Ottomano. Racconta di avere occupato il Palazzo di Venezia, alcuni aneddoti di vita quotidiana, invita il generale Elia ed esprime le difficoltà della mediazione in corso:"Come posso io, ad esempio, continuare una politica di simpatia colla nazionalità turca mentre le nostre occupazioni si succedono?...vogliamo che voi turchi vi sentiate padroni, pur sotto la nostra guida".Busta intestata.Non viaggiata.
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