![1956 Ernesta BATTISTI Il monumento in Trento a Cesare BATTISTI *Invio AUTOGRAFO Pubblicazione d'epoca, con invio autografo della vedova di Cesare Battisti.Nastrino tricolore originale.EDITORE: Trento - Arti Grafiche "Saturnia"PAGINE: 19 FAIR/discreto piegatura al fascicolo e lievi macchie Formato: 15x21 cm originale e autentica 1 1956 Ernesta BATTISTI Il monumento in Trento a Cesare BATTISTI *Invio AUTOGRAFO Pubblicazione d'epoca, con invio autografo della vedova di Cesare Battisti.Nastrino tricolore originale.EDITORE: Trento - Arti Grafiche "Saturnia"PAGINE: 19 FAIR/discreto piegatura al fascicolo e lievi macchie Formato: 15x21 cm originale e autentica 1](https://cdn11.bigcommerce.com/s-lokowhqgzp/images/stencil/300x300/products/317622/2321301/imageC-265551_0__86635.1724999470.jpg?c=1)
1918 TRENTO Ernesta BATTISTI convoca riunione alla Casa del Volontario Trentino
€50,00
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LUOGO: TRENTO
TITOLO: ERNESTA BITTANTI BATTISTI COMUNICA UNA RIUNIONE PRESSO LA CASA DEL VOLONTARIO TRENTINO
Autografo
DATA: Bella cartolina autografa, con fascetta tricolore , inviata dalla moglie dell'irredentista Cesare Battisti, Ernesta Bittanti, a una nobildonna, cui chiedeva di partecipare a una riunione presso la "Casa del Volontario Trentino".
CONDIZIONI: buone (ma abraso il nome della nobildonna destinataria della cartolina)
FORMATO: FP
Cartolina postale d'epoca, originale, autentica, FP, VG.
NOTA BIOGRAFICA: Ernesta Bittanti Battisti (Brescia, 1871 - Trento, 1957) è stata un'insegnante, scrittrice e antifascista italiana.
Il 7 agosto 1899 sposò Cesare Battisti, con il quale condivideva l'orientamento politico socialista, laicista e anticlericale. Nel 1901 nacque il figlio Luigi (detto Gigino). Scrisse il testo dell'Inno al Trentino, musicato da Guglielmo Bussoli. Nel 1916 il marito, cittadino dell'Impero Austro-Ungarico che combatteva dalla parte dell'Italia fu catturato dall'esercito asburgico, condannato a morte per alto tradimento e giustiziato. Ernesta Bittanti Battisti si occupò quindi di raccoglierne e pubblicarne gli scritti.
Contraria al fascismo, dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, quando seppe che i fascisti di Trento intendevano recarsi al Castello del Buonconsiglio, vi si recò per coprire con un velo nero il monumento al marito. Dopo l'8 settembre 1943 si rifugiò a Lugano in Svizzera come il figlio.