1902 VENEZIA IL SECOLO NUOVO Vittorio PIVA rifiuta il duello Autografo 1902IL SECOLO NUOVOVENEZIAVITTORIO PIVA RIFIUTA UNA SFIDA A DUELLOAutografoImportante lettera manoscritta, interamente autografa, scritta dal celebre giornalista socialista Vittorio Piva, che rifiuta di battersi a duello dopo la sfida ricevuta:"... Il sottoscritto direttore del giornale 'Il Secolo Nuovo' dichiara... che per i suoi principii non si batte e declina la sfida da questi presentata...".Su carta intestata della redazione de 'Il Secolo Nuovo'.Bella testimonianza del perdurare ancora nel primo Novecento dell'usanza del duello in ambienti militari.Autografo di Vittorio Piva.In mediocri condizioni (piegatura centrale d'epoca e varie ).4 pagine (3 bianche)Autografo d'epoca, originale, autentico.NOTA BIOGRAFICAVittorio Piva (Belgirate, 1875 Roma, 1907) è stato un giornalista italiano.Figlio del garibaldino generale Domenico Piva e di Carolina Cristofori, fu giornalista e militante socialista.Redattore dell'«Eco dei Lavoratori&raquo di Padova, prese parte come volontario alla guerra greco-turca del 1897.Coinvolto nella repressione del maggio 1898, fu condannato in contumacia e si rifugiò prima a Berlino, poi a Bruxelles, stringendo rapporti di amicizia con Wilhelm Liebnecht ed Emile Vandervelde.Tornato in Italia nel 1900, fu direttore del «Secolo Nuovo&raquo di Venezia, per poi passare alla redazione romana dell'«Avanti!&raquo.Passò poi a dirigere, con Savino Varazzani, il settimanale culturale «L'Avanti! della Domenica&raquo. originale e autentica 1

1902 VENEZIA IL SECOLO NUOVO Vittorio PIVA rifiuta il duello Autografo

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1902
IL SECOLO NUOVO
VENEZIA

VITTORIO PIVA RIFIUTA UNA SFIDA A DUELLO
Autografo

Importante lettera manoscritta, interamente autografa, scritta dal celebre giornalista socialista Vittorio Piva, che rifiuta di battersi a duello dopo la sfida ricevuta:
"... Il sottoscritto direttore del giornale 'Il Secolo Nuovo' dichiara... che per i suoi principii non si batte e declina la sfida da questi presentata...".
Su carta intestata della redazione de 'Il Secolo Nuovo'.

Bella testimonianza del perdurare ancora nel primo Novecento dell'usanza del duello in ambienti militari.

Autografo di Vittorio Piva.

In mediocri condizioni (piegatura centrale d'epoca e varie ).
4 pagine (3 bianche)

Autografo d'epoca, originale, autentico.

NOTA BIOGRAFICA
Vittorio Piva (Belgirate, 1875 Roma, 1907) è stato un giornalista italiano.
Figlio del garibaldino generale Domenico Piva e di Carolina Cristofori, fu giornalista e militante socialista.
Redattore dell'«Eco dei Lavoratori&raquo di Padova, prese parte come volontario alla guerra greco-turca del 1897.
Coinvolto nella repressione del maggio 1898, fu condannato in contumacia e si rifugiò prima a Berlino, poi a Bruxelles, stringendo rapporti di amicizia con Wilhelm Liebnecht ed Emile Vandervelde.
Tornato in Italia nel 1900, fu direttore del «Secolo Nuovo&raquo di Venezia, per poi passare alla redazione romana dell'«Avanti!&raquo.
Passò poi a dirigere, con Savino Varazzani, il settimanale culturale «L'Avanti! della Domenica&raquo.


 

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IL SECOLO NUOVO
VENEZIA

VITTORIO PIVA RIFIUTA UNA SFIDA A DUELLO
Autografo

Importante lettera manoscritta, interamente autografa, scritta dal celebre giornalista socialista Vittorio Piva, che rifiuta di battersi a duello dopo la sfida ricevuta:
"... Il sottoscritto direttore del giornale 'Il Secolo Nuovo' dichiara... che per i suoi principii non si batte e declina la sfida da questi presentata...".
Su carta intestata della redazione de 'Il Secolo Nuovo'.

Bella testimonianza del perdurare ancora nel primo Novecento dell'usanza del duello in ambienti militari.

Autografo di Vittorio Piva.

In mediocri condizioni (piegatura centrale d'epoca e varie ).
4 pagine (3 bianche)

Autografo d'epoca, originale, autentico.

NOTA BIOGRAFICA
Vittorio Piva (Belgirate, 1875 Roma, 1907) è stato un giornalista italiano.
Figlio del garibaldino generale Domenico Piva e di Carolina Cristofori, fu giornalista e militante socialista.
Redattore dell'«Eco dei Lavoratori&raquo di Padova, prese parte come volontario alla guerra greco-turca del 1897.
Coinvolto nella repressione del maggio 1898, fu condannato in contumacia e si rifugiò prima a Berlino, poi a Bruxelles, stringendo rapporti di amicizia con Wilhelm Liebnecht ed Emile Vandervelde.
Tornato in Italia nel 1900, fu direttore del «Secolo Nuovo&raquo di Venezia, per poi passare alla redazione romana dell'«Avanti!&raquo.
Passò poi a dirigere, con Savino Varazzani, il settimanale culturale «L'Avanti! della Domenica&raquo.