1902 Lago di Alleghe *Bella illustrazione d'epoca

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Bella immagine illustrata d'epoca del lago e dell'abitato circostante, cosi' come si presentavano agli inizi del '900.

Ediz. Breveglieri - Belluno

Cartolina postale formato piccolo, originale e autentica. Realmente viaggiata nel 1902, con francobollo presente (10 Cent) e timbri di annullo chiaramente visibili.

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nota: Il lago si formò a causa di una frana del monte Piz nel 1771, nella notte dell'11 gennaio quando il monte, prospiciente ad Alleghe, franò ridisegnando completamente le geografie del luogo. La frana travolse il villaggio di Riete, seppellendo l'abitato di Marin e in parte Fusine, causando la morte di 49 persone. Il monte, come narrano le cronache, aveva già dato in passato cenni della sua instabilità con la caduta di sassi, ma nulla avrebbe fatto supporre una simile sventura.

L'ostruzione della valle causata dai detriti della frana sbarrò la naturale via di deflusso delle acque del torrente Cordevole che non potendo più scorrere liberamente incominciò a formare il lago.

Le acque dell'invaso che si stava formando incominciarono a sommergere la campagna circostante e la villa del Peron, che giacevano nel fondo valle, fu presto sommersa, così nelle settimane successive toccò analoga sorte alle ville di Soracordevole, Sommariva, Costa, Torre.

Ci vollero due mesi perché il lago riuscisse a superare il macereto della frana e tracimare, anche se alla fine di gennaio era praticamente già formato. 208 persone dovettero abbandonare ogni loro avere sotto le acque minacciose del lago e cercare, nella rigida stagione, un ricovero di fortuna. A nulla valsero ispezioni, progetti di ingegneri e tecnici che la Repubblica Veneta inviò per porre rimedio e scongiurare la formazione del lago. La frana era troppo grande e vasta per riuscire a scavare un canale che ne facesse defluire le acque abbassandone almeno in parte il livello e in tal modo permettesse di recuperare alcune campagne e qualche villaggio.

Un progetto di massima, subito abbandonato per la sua impraticabililà, indicava che per realizzare lo scavo del canale si sarebbero dovuti impiegare 2000 uomini per quattro mesi, uno sforzo troppo superiore ai mezzi dell'epoca.

Quando ormai la situazione sembrava stabilizzarsi una nuova sventura colpì il paese: il primo maggio dello stesso anno un residuo di "terra e sassi", come riportano le testimonianze, si staccò dalla montagna precipitando nel lago. La violenza di questa nuova frana, probabilmerte causata dalle piogge torrenziali che interessarono tutta la zona in quella primavera, anche se di minor entità rispetto alla prima, provocò un'onda che si abbatté sulla costa di Alleghe distruggendo la canonica, parte della chiesa ed alcune altre case risparmiate dalla formazione del lago. Miracolosamente solo tre furono le vittime: due serve del curato e un "fabbricator di barche" che era stato inviato dalla Serenissima per costruire delle imbarcazioni che avrebbero dovuto servire a ripristinare le comunicazioni interrotte dalle frana e dalle acque del lago.

Alla sua formazione il bacino aveva una lunghezza di quattro chilometri maggiore di quella attuale lambendo l'abitato di Caprile, e aveva una profondità di circa 55 metri.

La formazione del lago ebbe grande risonanza non solo tra le massime magistrature della Repubblica, che dopo un primo momento di sconcerto e di incredulità organizzarono un piano di aiuti alle popolazioni colpite, ma interessò anche gli ambienti accademici.

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Bella immagine illustrata d'epoca del lago e dell'abitato circostante, cosi' come si presentavano agli inizi del '900.

Ediz. Breveglieri - Belluno

Cartolina postale formato piccolo, originale e autentica. Realmente viaggiata nel 1902, con francobollo presente (10 Cent) e timbri di annullo chiaramente visibili.

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nota: Il lago si formò a causa di una frana del monte Piz nel 1771, nella notte dell'11 gennaio quando il monte, prospiciente ad Alleghe, franò ridisegnando completamente le geografie del luogo. La frana travolse il villaggio di Riete, seppellendo l'abitato di Marin e in parte Fusine, causando la morte di 49 persone. Il monte, come narrano le cronache, aveva già dato in passato cenni della sua instabilità con la caduta di sassi, ma nulla avrebbe fatto supporre una simile sventura.

L'ostruzione della valle causata dai detriti della frana sbarrò la naturale via di deflusso delle acque del torrente Cordevole che non potendo più scorrere liberamente incominciò a formare il lago.

Le acque dell'invaso che si stava formando incominciarono a sommergere la campagna circostante e la villa del Peron, che giacevano nel fondo valle, fu presto sommersa, così nelle settimane successive toccò analoga sorte alle ville di Soracordevole, Sommariva, Costa, Torre.

Ci vollero due mesi perché il lago riuscisse a superare il macereto della frana e tracimare, anche se alla fine di gennaio era praticamente già formato. 208 persone dovettero abbandonare ogni loro avere sotto le acque minacciose del lago e cercare, nella rigida stagione, un ricovero di fortuna. A nulla valsero ispezioni, progetti di ingegneri e tecnici che la Repubblica Veneta inviò per porre rimedio e scongiurare la formazione del lago. La frana era troppo grande e vasta per riuscire a scavare un canale che ne facesse defluire le acque abbassandone almeno in parte il livello e in tal modo permettesse di recuperare alcune campagne e qualche villaggio.

Un progetto di massima, subito abbandonato per la sua impraticabililà, indicava che per realizzare lo scavo del canale si sarebbero dovuti impiegare 2000 uomini per quattro mesi, uno sforzo troppo superiore ai mezzi dell'epoca.

Quando ormai la situazione sembrava stabilizzarsi una nuova sventura colpì il paese: il primo maggio dello stesso anno un residuo di "terra e sassi", come riportano le testimonianze, si staccò dalla montagna precipitando nel lago. La violenza di questa nuova frana, probabilmerte causata dalle piogge torrenziali che interessarono tutta la zona in quella primavera, anche se di minor entità rispetto alla prima, provocò un'onda che si abbatté sulla costa di Alleghe distruggendo la canonica, parte della chiesa ed alcune altre case risparmiate dalla formazione del lago. Miracolosamente solo tre furono le vittime: due serve del curato e un "fabbricator di barche" che era stato inviato dalla Serenissima per costruire delle imbarcazioni che avrebbero dovuto servire a ripristinare le comunicazioni interrotte dalle frana e dalle acque del lago.

Alla sua formazione il bacino aveva una lunghezza di quattro chilometri maggiore di quella attuale lambendo l'abitato di Caprile, e aveva una profondità di circa 55 metri.

La formazione del lago ebbe grande risonanza non solo tra le massime magistrature della Repubblica, che dopo un primo momento di sconcerto e di incredulità organizzarono un piano di aiuti alle popolazioni colpite, ma interessò anche gli ambienti accademici.