1900 ca ORIA VALSOLDA (CO) ANTONIO FOGAZZARO a nipote Margherita ROI AUTOGRAFO
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LAGO DI LUGANO
ORIA (CO)
ANTONIO FOGAZZARO ALLA NIPOTE MARGHERITA
Cartolina autografa
Cartolina postale (scritta ma non viaggiata) autografa del celebre scrittore Antonio Fogazzaro , che reca al verso il nominativo della nipote Margherita Roi (figlia di Gina Fogazzaro).
La cartolina, firmata semplicemente 'Papà', era probabilmente destinata, in origine, alla figlia Maria. Fogazzaro, accortosi della svista, non ha, infatti, proceduto alla spedizione.
Una bella testimonianza autografa del rapporto di profondo affetto che legava Antonio Fogazzaro alle figlie Gina e Maria.
In mediocri condizioni (profonda piegatura verticale).
Cartolina postale d'epoca, originale, autentica, FP, non viaggiata.
Provenienza Bolaffi.
NOTA BIOGRAFICA
ANTONIO FOGAZZARO nacque a Vicenza il 25 marzo 1842 da una agiata famiglia borghese saldamente ancorata ai valori tradizionali, cattolici, liberali e patriottici. Dopo aver conseguito la maturità classica, nel 1858 Antonio, che già sentiva l'urgenza di una vocazione letteraria, si iscrisse senza entusiasmo alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Padova, poi, nel 1859, in quella di Torino.
Nel 1865, rientrato a Vicenza, si fidanzò con Margherita dei conti di Valmarana, che sposò l'anno seguente contro la volontà paterna.
Il 1895 fu funestato dalla improvvisa morte per tifo, a soli vent'anni, del figlio Mariano, evento che segnò profondamente l'animo di Fogazzaro. In quello stesso tragico anno, dopo dieci lunghi anni di gestazione, pubblicò il suo capolavoro, Piccolo mondo antico, primo romanzo di una tetralogia di cui faranno parte Piccolo mondo moderno (1901), Il Santo (1905) e Leila (1911).
L'enorme successo di Piccolo mondo antico lo impegnò sempre di più nella vita pubblica - nel 1896 venne nominato senatore del Regno - imponendolo ancora di più sul piano internazionale. Nel 1898 e nel `99 viaggiò tra Parigi e il Belgio, entrando in relazione con il cardinale Mathieu e impegnandosi in conferenze filosofico-religiose che lo avvicinarono sempre più profondamente al modernismo, il movimento cattolico riformatore che si proponeva di conciliare la fede religiosa con le conquiste della cultura moderna. L'eco di tali interventi preoccuparono le autorità ecclesiastiche che accusarono Fogazzaro di sostenere le tesi del modernismo, movimento già condannato da Pio X, condannando all'Indice il romanzo Il Santo (1906). Fogazzaro, da cattolico osservante e obbediente, si piegò alla condanna imponendosi il silenzio, senza però rinunciare alle sue intime convinzioni, che ripropose anche nel suo ultimo romanzo, Leila, che il Sant'Uffizio puntualmente pose all'Indice. Antonio Fogazzaro non seppe mai di quest'ultima censura: ricoverato all'Ospedale Civico di Vicenza per una grave crisi epatica, morì il 7 marzo 1911 dopo un estremo intervento chirurgico.