1891 TORINO Paolo BOSELLI raccomanda Adele DARI BARBERO *Autografo
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TORINO
PAOLO BOSELLI PROMETTE RACCOMANDAZIONE AD ADELE DARI BARBERO
Autografo
Lettera manoscritta, interamente autografa, del politico Paolo Boselli, che promette una raccomandazione alla signora Adele Dari Barbero:
"... Chi entra in carriera e fa bene, non ne esce. Sono termini burocratici... non deve temere e sarà confortata e forse migliorata ...".
Busta intestata della Provincia di Torino.
Autografo Paolo Boselli.
In mediocri condizioni (piegature d'epoca).
4 pagine (1 bianca)
Lettera d'epoca, originale, autentica.
NOTA BIOGRAFICA
Paolo Boselli (Savona, 8 giugno 1838 - Roma, 10 marzo 1932) è stato un politico italiano.
Laureato in giurisprudenza nel 1860, collaborò con l'allora ministro dell'agricoltura Francesco Cordova e su incarico di quest'ultimo venne nominato nel 1867 segretario generale della Commissione italiana all'Esposizione Universale di Parigi. Due anni dopo divenne professore universitario di scienza delle finanze a Roma, ma si dimise dopo pochi mesi per dedicarsi alla politica.
Eletto nel Parlamento italiano nel 1870 nelle file della Destra storica, tra il 1872 ed il 1874 partecipò alla commissione d'inchiesta agraria. Inizialmente liberista, si avvicinò successivamente a Francesco Crispi e dal 1888 ricoprì vari incarichi ministeriali: infatti dal 17 febbraio del 1888 al 6 febbraio del 1891 fu Ministro della Pubblica Istruzione.
Ministro dell'agricoltura nel terzo governo Crispi (1893), fu anche ministro delle finanze ed occupò il dicastero del tesoro durante il gabinetto Pelloux (1899). Caduto nel 1916 il governo Salandra a causa dell'insoddisfazione generale suscitata dagli scarsi risultati ottenuti dalle sanguinose offensive italiane, e dal grave pericolo corso dal fronte trentino a causa della Strafexpedition austriaca, Boselli fu nominato Presidente del Consiglio dei ministri dal 18 giugno 1916 al 30 ottobre 1917: rassegnò le dimissioni dopo la battaglia di Caporetto, in quanto egli aveva sempre dato fiducia al severissimo Luigi Cadorna.
Nel 1922 fu favorevole all'ascesa del fascismo, al quale lo accomunava l'avversione per il movimento socialista, e nel 1924 ricevette la tessera ad honorem del Partito Nazionale Fascista. L'ultimo suo atto politico di rilievo fu la relazione di una commissione che approvò i Patti Lateranensi del 1929.
Scomparso nel 1932 ad oltre 93 anni, è stato il più longevo primo ministro della storia d'Italia.