1821 TORTONA Vescovo C.F. CARNEVALE Discorso su Quaresima e digiuno

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LETTERA PASTORALE AI DIOCESANI SUL DIGIUNO DURANTE LA QUARESIMA
Il Vescovo scrive ai suoi diocesani per il tramite dei parroci (che la domenica successiva avrebbero dovuto leggere la lettera durante la messa).
Il Vescovo aveva chiesto al Santo Padre l'indulto per il digiuno durante la quaresima. Pio VII, per mano del Cardinale della Somaglia, ha risposto, accordando la possibilità per il Vescovo di concedere l'indulto, ma raccomandando alle coscienze dei fedeli il rispetto del digiuno.
E così il Vescovo Carnevale, concedendo ai diocesani la possibilità di mangiare carne, formula alcune riserve: "riserviamo però dall'uso della Carne li primi quattro giorni di Quaresima, tutti li Mercoledì, li Venerdì, e sabbati d'ogni settimana, e gli ultimi quattro giorni della Settimana Santa, nei quali si potrà far uso di uova e latticinj".
Il Vescovo prosegue lodando lungamente le virtù del digiuno, e ricordando ai fedeli i drammi che grazie a questa pratica furono evitati: "Ninive famosa Città peccatrice non scampò dal total suo sterminio minacciatoli dall'irritata giustizia di DIO, che per il rigoroso digiuno, che praticò; La valorosa Giudita non trionfò del superbo licenzioso Oloferne, e non portò la liberazione all'infelice popolo di Bettuglia, che per l'esemplare suo digiuno; La timida e dolente Ester non si presentò al Sovrano di Susa, che dopo un rigoroso digiuno, e scampò dalla morte minacciatali dal geloso Amano il popolo di DIO; Chi rese invincibile il prode Sansone se non il digiuno della madre mentre lo portava nel ventre"
Documento originale d'epoca, su quattro facciate, di cui tre scritte.
Nitida stampa dello stemma vescovile, carta integra, in condizioni molto buone.

FAIR/discreto piegature d'epoca
Formato: 20x30 cm

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LETTERA PASTORALE AI DIOCESANI SUL DIGIUNO DURANTE LA QUARESIMA
Il Vescovo scrive ai suoi diocesani per il tramite dei parroci (che la domenica successiva avrebbero dovuto leggere la lettera durante la messa).
Il Vescovo aveva chiesto al Santo Padre l'indulto per il digiuno durante la quaresima. Pio VII, per mano del Cardinale della Somaglia, ha risposto, accordando la possibilità per il Vescovo di concedere l'indulto, ma raccomandando alle coscienze dei fedeli il rispetto del digiuno.
E così il Vescovo Carnevale, concedendo ai diocesani la possibilità di mangiare carne, formula alcune riserve: "riserviamo però dall'uso della Carne li primi quattro giorni di Quaresima, tutti li Mercoledì, li Venerdì, e sabbati d'ogni settimana, e gli ultimi quattro giorni della Settimana Santa, nei quali si potrà far uso di uova e latticinj".
Il Vescovo prosegue lodando lungamente le virtù del digiuno, e ricordando ai fedeli i drammi che grazie a questa pratica furono evitati: "Ninive famosa Città peccatrice non scampò dal total suo sterminio minacciatoli dall'irritata giustizia di DIO, che per il rigoroso digiuno, che praticò; La valorosa Giudita non trionfò del superbo licenzioso Oloferne, e non portò la liberazione all'infelice popolo di Bettuglia, che per l'esemplare suo digiuno; La timida e dolente Ester non si presentò al Sovrano di Susa, che dopo un rigoroso digiuno, e scampò dalla morte minacciatali dal geloso Amano il popolo di DIO; Chi rese invincibile il prode Sansone se non il digiuno della madre mentre lo portava nel ventre"
Documento originale d'epoca, su quattro facciate, di cui tre scritte.
Nitida stampa dello stemma vescovile, carta integra, in condizioni molto buone.

FAIR/discreto piegature d'epoca
Formato: 20x30 cm