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1750 ca Area MILANO Supplica pro Giuseppe CARBONE assassino di figlia e amante
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C-387648
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Documento manoscritto, originale d'epoca, redatto in forma di bozza con numerose correzioni e firma autografa di Giovanni Tommaso Ferrario.
Si tratta di una richiesta di clemenza per Giuseppe Carbone, reo di avere ucciso la figlia Benedetta e il suo amante Andrea per tutelare l'onore della famiglia.
Carbone era stato ingannato dalla figlia, che si era organizzata per ricevere in casa l'uomo con cui intratteneva una relazione, e si era nascosto in casa per sorprenderli. Uscito all'improvviso, li aveva uccisi entrambi, esasperato anche dal rifiuto della figlia di contrarre un onorevole matrimonio.
La supplica chiede di riconoscere l'assenza di premeditazione, perché il padre si era nascosto ed era rimasto per lungo tempo a osservare la scena, fino a quando aveva agito d'impulso: "non furono uccisi subito nell'entrare che quello fece in casa del Carbone, ma sol quando fu dal padre veduto che l'uno e l'altra s'accingevano a consumar l'atto della copula...".
PAGINE: 12 (1 bianca)
CONDIZIONI:GOOD/buono lievi piegature d'epoca FORMATO: 20x28 cm